I missionari non sono un’agenzia di viaggi
Inizio con una storia capitata a Desio, quando ero animatore missionario vocazionale. In maggio/giugno mi telefona una ragazza dicendo che stava terminando la maturità e che durante l’estate sarebbe stata disponibile ad andare in missione, per aiutare, disse testualmente – mi ricordo ancora l’espressione –, “quei poveracci lì… che non mangiano”. Le risposi lodando la buona intenzione, ma facendole presente che per affrontare un’esperienza in missione ci sarebbe stato bisogno di un anno di preparazione. Mi disse che aveva solo quel tempo a disposizione. Allora la invitai gentilmente a rivolgersi a qualche agenzia di viaggi. I giovani, da che mondo è mondo, amano viaggiare, vedere, scoprire posti nuovi. In Italia, come altrove, viaggiano in cerca dell’esotico.
Vivere un’esperienza in m...
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