DON TONINO BELLO / MISSIONE OGGI E I SAVERIANI
Lo ricordo bene quel pomeriggio di aprile. Il sole batteva sulla banchina del porto dove tantissima gente si affollava per dare l’ultimo saluto a don Tonino. Da due giorni Molfetta, pur preparata a questo evento dalla malattia, vissuta davanti a tutta la città, del suo vescovo, era sotto choc. Dopo la sua morte, tutta la città era mobilitata ed era diventata un luogo dove ognuno aveva un ricordo da comunicare, un fatto da raccontare, un’esperienza da condividere.
UN VESCOVO FATTO POPOLO
Quel vescovo era entrato profondamente nella vita di tutti. Lo diceva bene il fatto che non ci fosse casa o negozio senza la sua foto esposta, ma anche le lunghe file di persone che, per due giorni, senza interruzione, nemmeno di notte, volevano entrare in cattedrale per salutare personalmente don Toni...
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