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TRUMP E L’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI DELLA NATO

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Il presidente statunitense Donald Trump ha richiesto agli alleati della NATO un incremento delle spese militari affinché raggiunga il 4% del PIL. I paesi della NATO, esclusa la superpotenza statunitense, hanno speso nel 2017 la somma di 294.789 milioni di dollari (a prezzi costanti 2016) a fronte dei 597.178 spesi da Washington. Il gigante cinese è arrivato a 228.173 milioni di dollari a fronte dei 55.327 della Russia. Questi sono i dati forniti dal SIPRI, il più accreditato istituto di studi del settore. Se sommiamo le cifre dei paesi NATO a quelle di Washington arriviamo a 891.967 milioni di dollari. Eppure questo enorme volume di spese da parte dell’Alleanza Atlantica, che rappresenta complessivamente il 76% del totale dei paesi qui considerati, sembra non bastare per garantire la sicurezza.

Se consideriamo poi che il totale stimato delle spese militari mondiali sarebbe di 1.665.966 milioni di dollari, l’Alleanza Atlantica da sola copre più della metà di tale cifra. Eppure il presidente Trump appare decisamente preoccupato dei livelli “bassi” dei paesi alleati, quasi che si sia sul punto di entrare in una nuova guerra mondiale. Peraltro, la minaccia nucleare nordcoreana sembra rientrata dopo l’incontro di Singapore e il meeting dai toni amichevoli tra i due leader. Non appare ipotizzabile il reiterarsi di un’ipotetica minaccia d’invasione militare russa verso occidente, stile guerra fredda del secolo scorso. L’ultima ipotesi possibile potrebbe essere la crescente potenza cinese, con cui Washington ha già avviato una guerra commerciale, peraltro analoga a quella condotta anche contro i partner NATO. Una migliore integrazione della difesa  a livello UE porterebbe a minori sprechi e a migliori sinergie, ma questo processo, oltre al permanere dei nazionalismi nel vecchio continente, non è visto di buon occhio oltre oceano.

Dove intende arrivare l’amministrazione Trump? E’ solo un’esibizione muscolare nelle relazioni internazionali o s’intende puntare verso un confronto militare globale?

La risposta degli alleati NATO sembra essere stata assai tiepida nei confronti delle richieste statunitensi, ma certamente l’unilateralismo della Casa Bianca non può comunque non preoccupare.

MAURIZIO SIMONCELLI
Vicepresidente



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