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Campo Movimento Giovanile Missionario, Roseto

Campo Movimento Giovanile Missionario, Roseto

"Volti in Cammino / Missione" - Stra-volti, ri-volti, av-volti, capo-volti, coin-volti. 

Il campo-scuola del Movimento Giovanile Missionario (MGM), svoltosi a Torricella Sicura (TE) dal 3 al 7 Agosto 2012, ha avuto il primo elemento di sperimentazione nella sua impostazione iniziale: l’unione dei gruppi Giovani e Adolescenti, due categorie che tendono a rimanere separate per questioni anagrafiche, esigenze spirituali e modus operandinella fede diversi.

L’obiettivo da raggiungere era quello di creare COMUNITÁ, nel senso primo di avere, o meglio, scoprire di avere qualcosa in comune.

In maniera del tutto spontanea, questo innesto ha dato vita a un gruppo eterogeneo che si è ritrovato a essere una famiglia, dove si confrontano maturità diverse accomunate da provenienza e identità spirituali.

Altro tratto caratterizzante di questo campo è stata la sua natura itinerante, aggettivo applicabile non solo al percorso spirituale, ma anche alla dinamica degli spostamenti logistici previsti per raggiungere i luoghi che hanno ospitato le attività dei ragazzi, benché la casa-base fosse fissa (appunto, il luogo dove la famiglia si ritrova a fine giornata).

Il tempo spirituale è stato scandito da 5 parole-chiave che, singolarmente hanno sintetizzato “l’ordine del giorno” e che, tutte assieme, descrivono stati d’animo, approcci e sensazioni propri della missione. Il loro comun denominatore è il participio passato VOLTI, nella duplice funzione del verbo “volgere”, dirigersi verso qualcosa, ma anche cambiare; e con il significato sostantivato di facce, identità, volti della missione.

La parola-guida che ha accolto i ragazzi al loro arrivo è stata STRAVOLTI.

Partendo dal Vangelo di Marco 6,30-34, si è riflettuto sullo stravolgimento degli Apostoli al ritorno dalla loro missione; su quello della folla che, insaziabile, seguiva Gesù; e su quello di Gesù stesso nella realizzazione di non poter abbandonare quella stessa folla. Un tale stravolgimento è da intendersi sia a livello fisico, come stanchezza dopo tanto peregrinare; sia a livello spirituale come sconvolgimento, cambiamento dei propri piani in seguito a una comprensione più profonda della propria missione.

La conseguenza ineludibile di ciò, un po’ come la quiete dopo la tempesta, è appunto la ricerca di quella calma necessaria per metterci in ascolto di Dio.

Seconda parola-sintesi di questo percorso è, dunque, RIVOLTI.

Il rivolgersi a Dio non poteva non essere fatto che con la preghiera, e così il percorso ha condotto i ragazzi alla “Comunità del Foyer” di Offida (AP), una scuola di preghiera all’interno della quale è stato possibile “fare deserto” intorno, condizione essenziale per la comunicazione con Dio.

La domenica ha visto i partecipanti impegnati in un’escursione in montagna, momento rivelatosi produttivo nella creazione e nella consolidazione dei rapporti.

La cornice naturale montana ha favorito il sentirsi tutt’uno con l’intorno e l’accorgersi di essere AVVOLTI dalla grazia di Dio.

Questa sensazione di “avvolgimento” è stata poi coronata dall’attività serale, in cui una psicologa ha parlato delle relazioni interpersonali, paragonandole a una rete nella quale noi stessi, spesso, ci ritroviamo avvolti senza troppa consapevolezza.

La sintesi del giorno seguente è racchiusa nella parola CAPOVOLTI

E questo è nel duplice significato di vivere e pensare, in quanto cristiani, controcorrente; e, in quello etimologico, di avere il capo (ri)volto verso il prossimo. Concretizzazione di questo atteggiamento è stato l’incontro con la Caritas diocesana di Teramo, che spesso, oltreché occuparsi dei più bisognosi in maniera concreta, pacifica anche coloro che, facendo solo da tramite, assolvono la propria coscienza senza sporcarsi troppo le mani. Nel pomeriggio, cercando di rimanere “capovolti” e guardando l'altro "dal basso", ognuno ha lavato i piedi del proprio vicino: un gesto coraggioso! Poi nei lavori di gruppo abbiamo cercato di scrivere la “carta d’identità del cristiano”.

Il coronamento conclusivo dell’esperienza è rappresentato dalla parola COINVOLTI, che poi è l’obiettivo finale di questo campo-scuola.

Analizzando il termine, si è cercato di capire quale frutto questa esperienza dovesse portare: CO=insieme, IN=dentro, VOLTI= facce e dunque persone che lavorano insieme all’interno della stessa missione.

Realizzazione pratica di questa analisi è stato l’abbozzo di un progetto che vede i due gruppi impegnati a diversi livelli: i Giovani si sono occupati dell’ideazione di nuove proposte e gli Adolescenti si sono concentrati, invece, sui mezzi per la loro realizzazione. Le finalità ultime sono la creazione di nuove modalità nell’evangelizzazione di strada e nella liturgia domenicale.

Tale progetto, benché a uno stadio embrionale, prevede il coinvolgimento dei partecipanti a lungo termine affinché l’esperienza del campo, una volta conclusasi, non rimanga un episodio sterile, fine a sé stesso, il che sarebbe in contraddizione con la connotazione “itinerante”, in movimento, e quindi in progress (per dirla con un anglicismo) del campo-scuola e, più in generale, della missione stessa.            

  • Eugenia Di Battista

...Aggiungo solo un commento del p. Piero preso da Facebook:

p. Pietro Pierobon : "Si! Ragazzi e animatori fantastici, ... è bello guardare al futuro con loro!"


Foto: Archivio Animazione Giovani.


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Pubblicato
16 Agosto 2017
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