All’inizio della vita missionaria, non avevo paura di niente, né delle malattie, né dell’isolamento, né della mancanza del telefono, né della posta che arrivava ogni sei mesi, né di quello che sarebbe potuto succedere alla mia famiglia e alle persone a me care.
Col tempo, come tutti, ho avuto la malaria e altri disturbi fisici. Ogni volta però sapevo a chi parlarne, in comunità, alle sorelle infermiere, a un medico di fiducia, anche se una volta ho dovuto fare 500 km per trovarlo. Questo mi ha sempre tranquillizzata.
Abbiamo vissuto tanti anni senza telefono, solo con una ricetrasmittente con cui ci collegavamo due volte al giorno col centro della Diocesi.
Questo ci ha fatti tuffare con entusiasmo nella nuova realtà che incontravamo.
Abbiamo fatto chilometri a piedi, visitando villaggi e restando anche a dormire presso la gente. Certo, avevo paura dei topi che circolavano, dei grossi ragni sui muri e anche delle piccole lucertole che, ci han spiegato, sono fantastiche mangiatrici delle zanzare.
Ho paura delle piogge torrenziali, dei fulmini e del vento, a volte mi rifugio dietro l’armadio e prego gli angeli. Mi aiuta ripetere le parole di Gesù al lago in tempesta: “Taci, calmati!”.
Col tempo è arrivata la guerra. Allora, ho avuto paura dei viaggi, degli spostamenti anche brevi.
Ho cercato e cerco tuttora di non viaggiare mai da sola. Ho temuto e temo che mi si faccia del male, di essere violentata o uccisa. Affrontiamo tutti i giorni questa paura parlandone tra di noi sorelle, cercando di essere prudenti e confidando nella protezione del Signore e degli angeli custodi. Alcuni amici mi ripetono con tenerezza: “Abbi cura di te” e seguo il loro consiglio.
Nella missione occorre mettere in conto tutto: diamo la nostra vita al Signore condividendo la vita, le gioie, le sofferenze dei fratelli e sorelle cui siamo inviate.
La paura di quel che può capitare alla mia famiglia e alle persone care è arrivata dopo un po’ di anni, quando i miei genitori hanno cominciato a invecchiare e poi morire, quando i famigliari e amici hanno avuto le loro difficoltà.
Ho imparato ad accettare una cosa alla volta anche se non è stato facile. Tante persone mi hanno aiutata e a loro sarò grata per tutta la vita.
L’importante è che ogni paura possiamo condividerla con qualcuno. A ogni problema c’è una risposta, per ogni problema c’è una soluzione. Non viviamo soli su un’isola. Gli altri che vivono con noi sono sempre e dovunque i nostri migliori amici.
E il Signore è al nostro fianco e non ci delude mai! Dunque, niente paura e sempre avanti con fiducia.
Fonte: sito delle Missionarie Saveriane
