Una giornata a metà ...

Questa notte non mi sentivo benissimo, la mattina non sono riuscito ad andare con gli altri a scuola a fare lezioni, sono rimasto a casa per riposarmi. È giusto parlare anche di questo, perché anche in questa situazione è successo qualcosa che mi ha stupito.

Il mio amico Ciryl, anche lui volontario in viaggio con noi, vedendomi un po’ malaticcio mi ha portato una bottiglia d’acqua e mi ha dato i biscotti che si era comprato per lui. Dopo avermi salutato e augurato di star meglio nel pomeriggio è andato insieme agli altri a fare lezioni di inglese.

Anche padre Pandri sapendo della notizia mi ha gentilmente portato il pranzo e altro cibo più tardi, nonostante pure lui non si sentisse molto bene.

E tutto questo senza che io chiedessi nulla. Vedendo un compagno di viaggio in difficoltà, senza pensarci troppo, hanno fatto tutto il possibile per starmi vicino. Fortunatamente il pomeriggio stavo già meglio, forse anche perché nella solitudine di questa mattina in realtà davvero solo non lo sono mai stato.

Questa esperienza mi serve per capire che spesso offrire il proprio aiuto agli altri, anche quando questo non è richiesto, ma viene fatto dal cuore, può davvero curare una persona e farla stare meglio, perché così si sentirà parte di una grande famiglia.

E quando c’è amore e vicinanza nulla ci può fermare.