Chiamati per nome
Padre Giovanni Matteazzi(alias padre Mattia) questa mattina ci ha accompagnati in una scuola media, dove abbiamo conosciuto tanti nuovi alunni. Dopo un primo momento di attendibile loro timidezza, è bastato rompere il ghiaccio con una battuta e subito il dialogo si è svolto in maniera disinvolta.
Con loro abbiamo studiato inglese: i ragazzi e le ragazze hanno appreso nuovi vocaboli e formulato frasi in modo divertente. Gli stessi alunni - pieni di curiosità - ci hanno fatto tante domande, sorpresi nel vedere nuovi volti e nuovi lineamenti. Vederli felici e salutarci con tanta gioia ci ha lasciato un cuore pieno di gratitudine.
L'aspetto che voglio porre in evidenza è che, nell'accomiatarmi, qualche studente mi ha chiamato per nome: segno di una riconoscenza, di una relazione stabilita, di vita che scorre.
Al pomeriggio padre Mattia con generosità ci ha accompagnato a vedere due meravigliose cascate; l'occasione è stata propizia anche per rinfrescarci e vedere pesci variopinti. Tra l'altro, abbiamo anche incontrato un monaco buddista eremita.
Una volta tornati a casa, i bambini ci hanno accolto: anche con loro una bella rinfrescata di inglese e poi via,a giocare nel cortile con altalena e palloni. E ancora una volta mi sono sentito chiamato per nome al momento dei saluti: I bambini sono messaggeri di Dio, che per primo ci ha chiamato per nome il giorno del nostro battesimo.
Verso sera abbiamo celebrato l'Eucarestia tutti insieme, con i canti in lingua Thai che sono risuonati dolcemente nelle nostre orecchie.
È stata una giornata piena, abbiamo pregato insieme, ci siamo sentiti parte di una Chiesa che cammina, che esce, che ama.