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Seme del B-Sogno

Seme del B-Sogno

Mi perdonerete se parlo leggendo, ma l’ars oratoria non è il mio forte.

seme bsogno 5La Liturgia della Parola di oggi ci offre un’immagine suggestiva in cui il Cielo offre la pioggia e la neve e la Terra ricambia donando i suoi germogli. La terra accoglie la grazia che viene dall’alto, cioè l’acqua che la nutre, e diventa in grado di trasformare i semi sparsi dal seminatore in frutti solo quando il terreno è buono, così come racconta Gesù nella parabola evangelica. Allo stesso modo la Parola di Dio scende sugli uomini come grazia e cerca di fare in modo che gli uomini operino secondo la volontà di Dio: questo è possibile solo se gli uomini accolgono questa Parola.

Ovviamente sono tanti gli ostacoli che impediscono ai semi gettati nel campo di produrre frutto, così come sono stati tanti gli ostacoli sperimentati da tutti noi nel nostro campo…missionario.

Gli ostacoli andavano dal caldo torrido alle attività e formazioni da sbadiglio per alcuni, dai servizi che non ci piaceva fare alle uscite stancanti, dai bagni e docce in comune alle stanze in cui stavamo come dei migranti rifugiati, dal non conoscerci tra di noi al desiderare di tornare a casa da “mammina”, dalle notti passate in bianco agli scarafaggi che ci facevano compagnia durante il poco sonno, dalle incomprensioni miste a litigi alle lacrime versate, e allora ci viene da dire: ma chi me l’ha fatto fare?!

Ma, orecchi aperti, grazie a questa situazione, abbiamo vissuto in maniera concentrata in una settimana circa quello che si sperimenta in una vita intera: la condizione di fragilità insieme al desiderio di emanciparsi da questa condizione.

seme bsogno 4Noi tutti siamo come un seme e, si sa, il seme è fragile e non può crescere se non riceve acqua, se la terra non è fertile, se il seminatore non se ne prende cura.

L’acqua è come la Parola di Dio, il terreno buono in cui il seme può germogliare è la Chiesa e la Chiesa siamo proprio noi, radunati intorno a questo altare, persone che hanno partecipato alla convivenza missionaria o meno.

Questa convivenza ha avuto un tema portante che è stato quello riassunto nell’espressione “B-Sogno”.

In questa espressione la B staccata da Sogno è associata al verbo inglese “To Be” che vuol dire “essere”, abbiamo, infatti, analizzato ed approfondito i punti di forza e le fragilità del nostro essere. L’altro significato che si trae dal tema è quello del “bisogno”, parola che indica i bisogni primari di ciascuno, il cibo, l’acqua, il bisogno di relazioni, dell’altro e di Dio.

seme bsogno 3Infine, dal tema del campo, si trae l’altra parola che è “sogno”, ovvero il desiderio di realizzazione personale del proprio essere, ma anche il sogno condiviso comune a tutti noi.

Hanno fatto da sfondo al tema quattro simboli: l’albero, la farfalla, l’ancora e la stella, che hanno contraddistinto, tra l’altro, i 4 gruppi con cui ci siamo suddivisi.

L’albero nasce dal seme e il seme di cui parla Cristo è lui stesso perché muore sulla Terra (e nella terra), per rinascere e portare nuovi e abbondanti frutti. L’albero rappresenta il collegamento tra la terra e il cielo, tra il mondo materiale e quello spirituale, tra la realtà e il sogno. Le radici infatti sono salde nel terreno e i rami crescono e tendono verso l’alto e quindi verso il cielo.

La farfalla nasce dal bruco racchiuso in un bozzolo il quale è una creatura fragile che poi si trasforma in essere con le ali. Rappresenta la metamorfosi della crisalide insieme al percorso di crescita di ognuno di noi, in quanto dotata di ali per volare e per raggiungere il cielo.

L’ancora rappresenta il bisogno dell’altro, quindi è come un peso, anzi, un legame che ci mantiene fermi e saldi nel porto sicuro. Sant’Ambrogio scriveva: Come l’ancora gettata in mare protegge la nave in tempesta dall’essere trascinata via e la tiene salda, così la speranza tiene salda e rinforza la fede.

La stella deve il suo nome all’origine latina. Il termine stella deriva infatti dal latino “sidera”.

Seme bsogno 2Sognare, collegandoci, infatti, al tema del sogno, significa seguire la stella più luminosa. Anticamente ci si orientava attraverso la stella polare e attraverso le costellazioni (sotto le quali abbiamo pregato durante questo campo), per raggiungere la meta come i Magi hanno seguito la luce celeste che conduce a Dio.

E proprio a proposito di stelle, su alcuni fogli tagliati a forma di stelle, i ragazzi hanno scritto e ci hanno consegnato i loro sogni, sogni in generale e sogni che hanno sperato di realizzare in questo campo missionario. Possiamo sintetizzare i loro sogni in questo modo: sogno di conoscere nuove persone creando relazioni sincere, sogno di fare nuove esperienze, sogno di rendere disponibili i propri doni, sogno di accettare e possibilmente superare le proprie debolezze, sogno di dare un tocco speciale alla propria vita, mettendosi in ricerca e colorandola con ricordi indimenticabili, sogno di maturare, sogno di divertirsi tra giochi e scherzi, sogno di non avere aspettative lasciandosi sorprendere, sogno di amare, di sognare e di seguire il proprio sogno.

Se almeno una persona, (non dico due, ma almeno una) è riuscita a realizzare uno di questi sogni, allora il campo missionario, come pioggia e come neve che scendono dal cielo, ha fatto germogliare i semi sparsi nel terreno. Ma affinché questi germogli continuino a crescere e non vengano attaccati dal Maligno, lasciamo che il terreno, irrigato durante questi giorni, sia trasformato da Cristo in terreno buono che produce frutto.

Così sia.


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Pubblicato
26 Luglio 2023
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