La mia altezza non è eccessiva: 165 cm. Mi sarebbe piaciuto essere più grande, così non avrei avuto bisogno di uno sgabello o una scaletta per prendere le cose che stavano in alto… Erano questi i pensieri, che mi venivano in mente, mentre camminavo nel bosco. Poi mi ricordo di aver sentito parlare di qualcuno che aveva il mio stesso problema. Mi fermo vicino ad una croce e apro il Vangelo. Sfogliandolo, arrivo a quello che cercavo. Gesù stava passando in un villaggio. Molta gente lo seguiva, voleva ascoltarlo e vedere i suoi miracoli. Anche un certo Zaccheo, responsabile di zona dell’Agenzia delle Entrate, aveva sentito parlare di Lui. Voleva vederlo, ascoltarlo. Ma aveva un problema: gli altri erano tutti più grandi di lui. Alla fine, corre più avanti. Sale svelto su un sicomoro e si dice che da lì avrebbe visto tutto bene. E così fa. La gente si stava avvicinando. Zaccheo si godeva felice lo spettacolo. Ma Gesù si ferma. Si avvicina alla pianta e dice a gran voce: “Ciao, Zaccheo, oggi ho deciso di venire a trovarti. Cosa aspetti? Scendi subito. Fra cinque minuti sono da te”. E Zaccheo, confuso ma felice, scende a tutta velocità. Arriva a casa e dice di preparare un grande pranzo, perché Gesù sta per arrivare. E insieme a Lui, arriva la gioia. Zaccheo è felice, nonostante le male lingue che criticano Gesù. Si alza in piedi e finalmente libera il suo cuore: “Grazie, Gesù per essere venuto in casa mia. Ora è casa tua e il mio cuore è felice. Oggi cambio vita. So che tu mi vuoi bene”. Zaccheo, anche se piccolo di statura, è riuscito a vedere dentro il suo cuore. Chiudo il Vangelo, un po’ di riposo e la strada continua.