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Viaggio in Congo, bis! L’estate dei giovani sardi

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Una sera di luglio, nel salone delle caserme Mura di Macomer, p. Roberto Salvadori ha presentato i partenti per la missione in Congo: Antonio, Annalisa e Marta. Al rientro, si può dire con certezza che i nostri giovani hanno portato la solidarietà dei macomeresi e hanno avuto modo di conoscere un po' la realtà di una grande nazione africana. È stata una vacanza diversa dalle solite, per un'estate missionaria.

Il grazie delle mamme

Padre Roby ha ricordato che Macomer, Bukavu e Kamenge sono legate tra loro, grazie all'attività dei saveriani. Macomer con i suoi 10mila abitanti è ricca d'iniziative di solidarietà e ha sempre risposto con generosità alle proposte dei saveriani, come è accaduto anche nel viaggio estivo in Congo di due anni fa.

Anna, dei laici saveriani, era presente a quella "spedizione" che sosteneva il progetto "Ogni bambino va a scuola". Sono state esposte le lettere di ringraziamento di alcune mamme congolesi. Una diceva: "Ringrazio Dio perché attraverso suor Giovanna mia figlia ha potuto frequentare la scuola tutto l'anno. Ci piacerebbe che tornaste da noi, ma la pace è ancora lontana e noi siamo ancora nel campo profughi. Ricordatevi di noi. Mamma Felicien". Bastano 50 euro per far studiare un bambino per un anno intero.

Da Bukavu a Kamenge

I nostri tre amici e altri giovani hanno conosciuto la realtà di Bukavu, dove p. Roby ha animato la parrocchia di Cahi attraverso il campo sportivo della pace. Durante il viaggio missionario sono stati anche al centro giovanile Kamenge in Burundi. Qui, giovani di etnie diverse vivono insieme per costruire la pace. Il centro è aperto a tutti i giovani dei quartieri nord della capitale Bujumbura. Il progetto è quello di abituare persone diverse a vivere insieme con attività di gruppo, incontri di dialogo e riconciliazione, fino ad arrivare - se possibile - al perdono reciproco.

Al centro i giovani realizzano nuovi  impegni di vita e nuove esperienze, collaborando con associazioni che lavorano per i diritti dell'uomo.

Costruiscono la società civile vivendo con i malati di Aids, entrando nell'amministrazione per fare un servizio utile, aiutandosi vicendevolmente per cercare un lavoro che permetta di vivere con dignità.

L'Africa agli africani

Il viaggio è servito per dare uno sguardo all'Africa e per conoscere un po' i suoi problemi. Quest'anno, 17 nazioni del continente hanno celebrato il 50° di indipendenza, tra cui il Congo visitato dai nostri giovani. L'Africa ha tanti motivi per essere orgogliosa di sé. Le ragioni dell'ottimismo derivano da una popolazione giovane, nonostante le malattie infantili. La gioventù è una grande risorsa che deve essere messa a frutto dai governanti, per usare le immense ricchezze naturali a favore della popolazione africana. Come dicono in molti: "L'Africa agli africani".



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