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Nei due mesi seguenti alla data di quella celebrazione, capitò un evento piacevole per la popolazione di Kasheru. Una famiglia di Vicenza, per onorare un loro caro di nome Giovanni Battista, inviò al nostro vescovo in Congo una discreta somma. Il vescovo destinò a me quel denaro con l’incarico di realizzare un’opera di bene in memoria del defunto vicentino.

Dedicata al Battista

Pensai subito di destinare i soldi alla costruzione della cappella-scuola multifunzionale di Kasheru, tanto attesa dalla gente che viveva sul promontorio. Iniziai subito i lavori, al lato del grande albero, con l’aiuto generoso di tutti gli abitanti.

Ognuno può pensare come meglio crede, di coincidenze o di grazie. A me è venuto spontaneo pensare e credere che sia stata certamente la preghiera dei bambini recitata sull’albero, con le mani aperte, a ottenere la grazia dal Padre Eterno: la bella sorpresa di avere in dono la sospirata cappella multifunzionale.

In poco tempo infatti la cappella fu costruita, capiente per accogliere tutte le persone del villaggio. La costruzione era rivolta verso il lago Tanganika. Sulla facciata aveva un rialzo con due archetti, pronti per piazzarvi, appena possibile, due campanelle. La cappella è stata dedicata, doverosamente, a san Giovanni Battista.

Solidarietà che diventa amicizia

Così, si è conclusa felicemente la promessa di innalzare una scuola-chiesa per la gente di Kasheru, sul promontorio, ed è stata soddisfatto il desiderio della famiglia benefattrice vicentina.

In un secondo tempo, senza che io cercassi di proposito di conoscere la famiglia che da Vicenza aveva inviato l’offerta in Congo in memoria del loro caro defunto, durante una mia vacanza in Italia, mi è capitato di incontrare alcuni famigliari del defunto Giovanni Battista.

Dato che il mio paese di origine si trova vicino a quello della famiglia Busatta, si è stabilito un ponte di amicizia e di solidarietà concreta per le missioni. Solidarietà che perdura anche ora che vivo a Taranto… Il colmo è che, per caso, ho incontrato quattro pronipoti del prozio Giovanni Battista Busatta, residenti e sposate proprio a Taranto. Anche loro sono sempre generose nel sostenere le opere delle missioni.

Nuovamente ho pensato che questi incontri non sono solo un fatto di coincidenza, ma una bella sorpresa della Provvidenza.



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