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Incrostazioni e polveri ci inquinano

Viene la quaresima: tempo di grazia e di rinnovamento, una specie di primavera della chiesa. Sono sei settimane che rigenerano la nostra fede e ci fanno crescere come figli di Dio. Fede in Dio vuol dire consegnarsi a Dio, lasciarsi guidare da lui. La quaresima mira a farci rivivere il momento del battesimo quando siamo diventati figli di Dio.

Sono due logiche diverse

Molti anni sono passati da quel giorno in cui abbiamo cominciato il nostro cammino cristiano. Ogni anno la chiesa ci offre la quaresima, questo provvidenziale periodo di rigenerazione e di ripulitura dalle incrostazioni e dalle polveri, raccolte durante l'anno, per essere in grado di rivivere il mistero della Pasqua insieme con Gesù. La quaresima è anche un tempo utile per saggiare le nostre reazioni e vedere se i riflessi condizionati che ci guidano sono cristiani, cioè come quelli di Cristo, oppure se si sono progressivamente mondanizzati, adeguati cioè alla logica del mondo che non è quella di Gesù.

La voglia di emergere calpestando gli altri, la ricerca del nostro piacere e del nostro comodo a danno degli altri, l'incapacità di sentire la compassione per i più sfavoriti, l'egoismo che ci chiude in noi stessi e ci rende insensibili ai fratelli, la voglia di accumulare le cose terrene, la paura del futuro e dell'altro, la dimenticanza delle cose più vere: sono alcune di quelle incrostazioni da cui dobbiamo ripulirci.

Dio è invidioso di noi?

Ma ciò che più compromette la vitalità della nostra fede è il ritorno del peccato originale che ci porta, malgrado il battesimo, a voler fare da soli, a mettere Dio da parte e a confinarlo in certi tempi e luoghi della vita o della settimana. Come i nostri progenitori, sentiamo in noi la volontà di decidere da noi stessi quello che è bene e quello che è male per noi.

Ascoltandoci, sentiamo nascere nel nostro cuore il sospetto che Dio sia invidioso della nostra felicità. In altre parole, abbiamo paura e non ci fidiamo più di Dio, come fosse un guastafeste . È una tentazione vecchia come il primo uomo e la prima donna. Il popolo di Israele l'ha sentita durante il cammino nel deserto verso la terra promessa. Ma è anche una tentazione attuale. Ce lo ricorda spesso papa Benedetto: “Laddove l'uomo si fa unico padrone del mondo e proprietario di se stesso, non può esistere la giustizia. Là può dominare solo l'arbitrio del potere e degli interessi” (2 ottobre 2005) .

Cominciamo dal cuore

Nel suo messaggio per la giornata della pace di quest'anno, il Papa ha scritto che quando l'uomo dimentica che Dio è Padre e lo mette da parte, dimentica anche che tutti noi apparteniamo a un'unica e medesima famiglia e può arrivare fino al disprezzo dell'altro e della sua vita. Infatti, solo “l'annuncio e la testimonianza del vangelo della pace è condizione previa e indispensabile per il consolidamento della verità e della pace”.

Quando sentiamo il dovere di estirpare la guerra, dobbiamo renderci conto che è dal nostro cuore e dalle nostre comunità che dobbiamo cominciare. Ora, la quaresima è questo tempo di rigenerazione della persona umana dentro di sé e nelle sue relazioni sociali in vista della costruzione di una nuova società. La chiesa è il germe di questo mondo nuovo, fatto di donne e uomini rinnovati.

Aggiorniamo le pratiche

Che cosa ci aiuterà a fare questa rinascita? Nel corso della quaresima la chiesa continua a parlare di “digiuno e di pratiche penitenziali”. Per essere vere e significative, queste pratiche devono essere aggiornate . Oggi la chiesa raccomanda la lettura e l'ascolto della Parola; il silenzio per fare spazio alla Parola; la lotta spirituale contro quello spirito del mondo che ci allontana da Dio e ci fa assumere una mentalità che non accetta più la verità di Dio; e finalmente la condivisione con i più poveri del mondo, la condivisione delle loro speranze e dei nostri beni.

Fare comunione con tutti, aprire le porte del cuore a tutti, aver tempo per tutti, portare i pesi gli uni degli altri: questi sono i segni di un cristianesimo autentico. Questo è il cammino attualizzato delle opere di misericordia che Gesù ci ha raccomandato e sulle quali saremo giudicati alla fine.

Questa sarà un'autentica quaresima missionaria.



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