Un segno e una sfida anche per i saveriani
Padre Mario Gallia, insieme a p. Filippo Rota Martir, è il riferimento per i saveriani di Brescia nei confronti delle famiglie ucraine. Oltre a loro, una grande mano organizzativa e pratica l’ha data Roberto Sina, volontario di Caritas e dei saveriani. Ci hanno detto sarebbero arrivate queste famiglie due giorni prima e abbiamo dovuto improvvisare una ospitalità d’emergenza. Il 7 marzo le famiglie hanno ricevuto il saluto e il benvenuto del vescovo mons. Tremolada. Poi, gradualmente, sono iniziati i lavori per rendere l’ala della casa più adatta all’accoglienza: installazione delle lavatrici e dei lavelli, della cucina (grazie ai volontari della Protezione Civile di Lumezzane), del frigorifero, consegna di pentole, posate e tutto ciò che serve in una casa. Ringraziamo i volontari e le persone che hanno aperto il cuore alla generosità.Io mi occupo della spesa di frutta e verdura, di cui le famiglie si servono in grandi quantità per minestre e zuppe. La dieta mediterranea, infatti, inizialmente ha creato loro qualche problema. Ora, possono godere di spazi propri e autonomi. Cucina e sala da pranzo sono stati ricavati nel vecchio studio di Videomission.Durante la consacrazione di Ucraina e Russia al Cuore Immacolato di Maria, celebrata da papa Francesco il 25 marzo, ci siamo riuniti in cappella per un momento molto sentito di preghiera e silenzio.La comunità saveriana ha accettato questo bisogno di accoglienza come un segno per aprire la nostra casa, chiusa da troppo tempo. È una bella sfida! Per comunicare, ci serviamo del traduttore e cerchiamo di far sentire questi ospiti come a casa loro. Non ci chiediamo per quanto tempo sarà, ma viviamo giorno per giorno.