Un misterioso viaggio nel parco
"Ma tu chi sei?"
Un giorno un coniglio e una papera decisero di evadere dalle loro gabbie. Un salto di qua e un quàquà di là arrivarono in un battibaleno davanti a un cancello. Lessero il cartello ed entrarono in un mondo meraviglioso. "Mondiale!" disse il coniglio. "Ma no, è solo fantastico" ribattè la papera.
"Dai, entriamo, voglio vedere cosa ci sta lì dentro", così dicendo il coniglio saltò seguito dalla papera. Subito videro una faccia bianca, che continuava a sorridere da chissà quanto tempo. Era colui che, anni fa, aveva cominciato questo parco. "Però" disse la papera a mezzo becco "si mantiene ancora bene, nonostante gli anni. Salutiamolo e andiamocene alla scoperta di questa meraviglia".
E così, piano piano, commentando tutto quello che vedevano, entrarono in qualche cosa di diverso, di nuovo, di mai visto. Certo, loro erano abituati a vivere in gabbia, a non vedere quello che succedeva nel mondo. E quindi tutto sembrava nuovo, originale, insomma qualcosa di speciale. Vedendo una costruzione bianca, alla papera cominciarono a venire delle domande:
"Non ho mai visto niente di simile. Chissà che cos'è? E quell'altra con i tetti a punta? Non è che li hanno stortati apposta? E quella capanna rotonda? ... e ... e ... ?". Mentre si facevano queste domande, un ragazzino, uno dei tanti che scorrazzavano nel Parco, sentendoli parlare, disse loro: "Ma da dove venite? Si vede che siete nuovi di queste zone. Questo è il Parco della Mondialità.
E quelle costruzioni vengono da tante parti del mondo. Mai sentito parlare di Asia, Africa, America? Ho capito, voi state sempre in gabbia e le notizie non vi arrivano mai. Allora fermatevi un poco qui e conoscerete molte cose. Venite con me". Lo seguirono curiosi. Quel ragazzino doveva saperne di cose, e in più gli piaceva parlare e sapere le cose che aveva imparato nel Parco.
E così, la papera e il coniglio, piano piano, cominciarono a conoscere delle cose che neanche i loro amici Gabbiopoli conoscevano. Era un mondo diverso, pieno di sorprese e di tante persone che, apparivano e scomparivano davanti ai loro occhi. Erano volti, culture, modi di vivere diversi, ma tutti interessanti, tutti belli perché facevano parte di un mondo diverso, vivo, pieno di gioie e di dolori, ma pieno di vita.
Ormai stava facendosi sera. E il ragazzino cominciava a sentire sete. "Che ne dite di un gelato? Non vi preoccupate, offro io!" disse. Loro neanche sapevano il suo nome, ma accettarono l'invito. Si accomodarono sotto le piante. Faceva caldo, e il gelato era giunto a proposito. Prima di salutare il loro amico, la papera e il coniglio gli chiesero come si chiamava.
Lui sorrise, entrando nel laghetto per ritornare al suo posto. "Ma come ti chiami?" insistettero. "lo non mi chiamo mai... Ma se volete darmi un nome, chiamatemi...". Stava per dire il nome, quando una tartaruga, accompagnata da un gruppo di pesci rossi attirò la sua attenzione e il nome rimase sospeso sulle ali del vento ... forse ora sta volando lontano, al di là dello Stretto, in giro per il mondo...