Come una corsa a slalom: La vita del saveriano laico
Quando in famiglia, senza far violenza ma con la decisione dell'amore che vuole il bene di ciascuno, socchiudi la porta della vita, allora Lui entra in casa e resta con te.
E' questa l'esperienza che vive chi sceglie di seguire Cristo nella famiglia laicale saveriana.
Non sei diverso; non sempre riesci ad essere molto migliore di prima. Ma sei in compagnia; hai una presenza "forte" in casa. Questa presenza rivoluziona i tuoi tempi e cambia poco a poco le priorità che ti eri dato, come persona e come famiglia.
Le pause di rifornimento e la missione
Ti diventa naturale, allora, ipotecare una domenica al mese per fare famiglia nell'incontro mensile dei laici saveriani e si partecipa tutti: genitori e figli. Quest'ultimi creano un gruppo nutrito di ragazzi e ragazze, che scorazzano per l'istituto saveriano tra giochi e liti, per poi ricomporsi, quel tanto che basta, durante la Messa e per il pasto.
Poi, una volta al mese, ci si incontra nelle case per la lectio divina e un'agape fraterna. Il primo giovedì del mese facciamo l'adorazione eucaristica insieme ai padri saveriani.
Ma questi momenti sono solo pause di rifornimento e di confronto, all'interno della famiglia laicale missionaria. Perché poi ognuno trova campi dove esercitare la missione: l'animazione missionaria in parrocchia e in diocesi; l'attività con gli immigrati; la catechesi; la partecipazione ad iniziative che promuovono la cultura dell'accoglienza e della pace; e tante altre cose.
Le bandierine dello slalom
Questi impegni, queste esperienze, vengono vissute in una sorta di corsa a slalom. Il percorso dello slalom è segnato da tante bandierine diverse:
- il lavoro, che ti tiene fuori casa per tante ore al giorno, e ti costringe a confrontarti con l'umanità ricca dei colleghi e il freddo efficientismo delle strutture di produzione;
- i figli, che bisogna accompagnare nel percorso di crescita e, più prosaicamente, devi portare in piscina, all'oratorio, dal dentista e così via;
- i genitori e parenti, che reclamano la giusta dose di attenzione e di partecipazione agli affanni piccoli e grandi della vita;
- la casa, che deve restare pulita ed accogliente; il frigo, che non ha ancora imparato a rifornirsi da solo, ma attende che tu faccia la spola tra casa e supermercato...
Alla fine del percorso...
Ogni giorno cerchi di correre lo slalom nel migliore dei modi, conservando un poco di sorriso sulle labbra e mormorando qualche preghiera, anche la più semplice. E quando sei arrivato in fondo al percorso, sei già a sera e puoi guardare negli occhi chi ami e che ha scelto tutto questo con te. E senti che ne è valsa la pena. E sai che, sul divano, c'è un posto occupato da Lui, che non è stato a casa in santa pace; ma ha corso lo slalom con te.
Tutto questo vuol dire essere laico saveriano.