Un giorno di rabbia e di rinascita
Stavo andando a comprare una bicicletta e mi sentivo arrabbiata, scoraggiata, mortificata. Era la quarta che compravo nel giro di poco tempo, perché anche l’ultima mi era stata rubata.
Alzando gli occhi ho visto arrivare una coppia di anziani coniugi che non vedevo da tempo. Si tenevano per mano e lei stava inclinata verso il marito come per sorreggerlo e proteggerlo. Mi sono venuti incontro, facendomi grandi feste. Erano Camilla e Franco.
Ho saputo da loro che la lunga mancanza era dovuta a una malattia che aveva lasciato i segni in Franco. Lei lo aiutava a esprimersi con una delicatezza e un rispetto commoventi. Stavano andando a Messa in santuario e me lo hanno comunicato per condividere con me la bella notizia di una rinascita.
Quando poi ci siamo salutati mi hanno stretto la mano a lungo e con un vigore sorprendente. Mi è venuto l’istinto di abbracciarli e non l’ho fatto. Dopo, mi è dispiaciuto. Nel mio cuore ho ringraziato il Signore per avermi visitato nel momento opportuno.
Ho pensato fra me che la nostra vita è costellata da continue possibilità di risurrezioni, ma che purtroppo spesso non riconosciamo, perché diamo più importanza a ciò che non conta e non ci accorgiamo delle opportunità che ci sfiorano.
A proposito, la bicicletta l’ho comprata. È uno scarto, è scalcinata come me. Scricchiola da tutte le parti, ma fa il suo dovere e mi servirà a ricordare un giorno molto speciale di ombra e di luce, di rabbia e di rinascita.