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Un anno di speranza per tutti

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Papa Giovanni Paolo II definiva i cristiani “un popolo di missionari". Voi, amici, lo siete in sostegno, grazie al vostro fraterno aiuto, ai missionari nel mondo. 

Leggendo il nostro giornale, seguite la loro vita sul campo. Li accompagnate con affetto, temete per la loro incolumità, accogliete i progetti che vi propongono e li aiutate a realizzarli, godendo assieme dei loro risultati. 

Vi sentiamo vicini in tanti modi

Alcuni di voi vanno anche di persona a condividerne fatiche e pericoli. Tra questi generosi, non possiamo dimenticare i nostri presbiteri friulani che offrono qualche anno del loro prezioso ministero, condividendo con i missionari gioie, fatiche e, a volte, anche il dono della vita... 

Fra tutti, un posto d'onore va ai genitori dei missionari! P. Dagnino, guida spirituale per tanti anni in teologia, ci diceva: "Nella vostra anima avete il Dna dei vostri genitori”. Voleva dire, in poche parole, che la nostra vocazione missionaria, la dobbiamo a loro, alla loro fede, al loro esempio. Chi più dei genitori gode, soffre, piange con i missionari che sono loro figli?

Ma non dubitiamo nemmeno del vostro interessamento, aiuto, affetto e preghiera. E siamo qui per dirvi il nostro caloroso e riconoscente “grazie!”.

Il bene non fa rumore

Il 2016 è terminato. È stato un anno di tanti cataclismi, di disgrazie naturali e di altre provocate dall'uomo senza cuore. Ma, il Bene? Non sempre si vede, perché il bene non fa rumore.

Il seme del vangelo, gettato a più mani nei tanti solchi della terra, cresce nel silenzio, si irrobustisce con la fede, granisce al calore della carità, fatta di fatiche, preghiera e sofferenze offerte. È il frutto soave della salvezza, intrecciata da tante mani sui solchi, da tante altre in preghiera, essendoci nel cuore di tutti l'ansia amorosa di Gesù: "Padre, di tutti, venga il tuo regno... di Pace".

In San Paolo bruciava il fuoco portato da Gesù sulla Terra, che bramava incendiasse i cuori. Paolo scrisse a Timoteo: "Dio vuole che Tutti gli uomini si salvino!". La Madre tenerissima del Salvatore, data per madre anche a noi, ci procuri la gioia di essere “salvatori” con Lui, dei nostri fratelli e sorelle, che non sanno di essere amati come figli carissimi.

Con riconoscenza e affetto, auguriamo a tutti voi e alle vostre famiglie un anno nuovo pieno di speranza!



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