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Tradizioni, storia e cultura

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Ricordando Pino Santoro. È lo slogan che ormai identifica un importante appuntamento culturale istituito, per mantenere viva la memoria di un cittadino gallicese che tanto ha dato al suo quartiere natio e ai giovani che lo hanno seguito, considerandolo un maestro di vita.

Pino Santoro è stato un vero educatore, in grado di trasmettere l’amore verso la vita che non è stata benigna nei suoi confronti e verso il sapere che lo ha impegnato, riempiendo le lunghe ore quotidiane trascorse su una sedia a rotelle e in totale dipendenza dagli altri. Eppure quest’uomo non ha lasciato un ricordo triste, anzi, la sua eredità è un patrimonio di valori morali, intellettuali e culturali che ancora oggi sono riconosciuti e affermati dai suoi “allievi” e amici.

Tante persone presenti e una promessa

Uno di questi è Oreste Arconte che, con l’associazione culturale “Nuovo Giangurgolo”, da quattordici anni ricorda l’illustre personaggio gallicese nel giorno della sua morte, avvenuta il 20 gennaio 2002. Sabato 13 febbraio, nella Sala Azzurra del parco della mondialità di Gallico, è stato rappresentato “Ciccio e il suo Cavallo”, tratto dal “Diario di un viaggio a piedi-Calabria 1847”, recital di letture, canzoni, scioglilingua e preghiere per raccontare la Calabria di una volta. Erano presenti molti gallicesi e non solo, per onorare la memoria di Pino.

L’assessore ai Lavori Pubblici di Reggio Calabria, Angela Marcianò, tra l’altro, ha dato buone notizie sul futuro del cineteatro di Gallico. Se si rispetterà il crono-programma, entro il 2018 Gallico potrà avere il suo teatro funzionante, un’opera che tutta la comunità ormai aspetta da troppi anni.

L’origine dello spettacolo

Con “Ciccio e il suo cavallo”, la compagnia amatoriale “La Bottega di Giangurgolo” ha ripercorso le tappe del viaggio di Eduard Lear. Mentre la “Brigata Valgallico” ha cantato le canzoni di Pino Santoro su musiche di Saverio Chirico e canzoni folk con parole e musica di Nino Pavone. La buona riuscita dello spettacolo è stata affidata all’esperta regia di Maurizio Bascià, che ha curato anche la scelta delle immagini, mentre i canti di musica popolare, le preghiere e gli scioglilingua, registrati dal vivo dalla Rai nel 1950, sono stati messi a disposizione dal signor Ambrogio Bartolo.

Le letture, tratte dal volume del viaggiatore inglese Eduard Lear “Diario di un viaggio a piedi”, hanno presentato aspetti del territorio reggino a metà ottocento. L’instancabile viaggiatore Lear, guidato dal gallicese Ciccio e dal suo cavallo, nell’estate 1847, effettuò a piedi una lunga escursione nella provincia reggina.

Egli andava alla scoperta di luoghi impervi, molto spesso poveri, ma ricchi di storia e di struggenti selvagge bellezze naturali, sentendosi calorosamente accolto dalle persone.

L’appetito vien mangiando…

L’atmosfera amicale che si è creata durante lo spettacolo si è prolungata nel momento conviviale successivo. Come veniva fatto con i protagonisti del libro presso le famiglie che li ospitavano, sono stati offerti al numeroso pubblico presente, i famosi “maccarruni cu’ ragù”, “pani cù l’ogghiu” e dolci tipicamente reggini. Li hanno distribuiti le signore del coro del Santuario della Madonna della Grazia. I maccheroni al sugo sono stati offerti dalla Macelleria Bucher’s Shop di Francesco Gangemi; ‘u pani cunzatu dal vecchio panificio di “Nonna Rosina”; i dolci dalla pasticceria D’Agostino di Gallico Superiore; i fiori da “Orchidea Nunnari”. Il tutto accompagnato dal buon vino di S. Giovanni di Sambatello, offerto dal presidente del sodalizio, Antonio Trapani Lombardo.

Insomma, è stata una festa nel ricordo di Pino Santoro piena di tradizioni, storia e cultura. È stato un prolungamento della festa di S. Biagio dove, come da tradizione, tutta la comunità di Gallico partecipa con grande entusiasmo e solidarietà per la sua buona riuscita.



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