Testimoni del Vangelo oggi…
L'11 settembre, nella splendida cornice della parrocchia di Sant'Antonino di Faenza, si è tenuto un incontro per ricordare con eterna gratitudine due “testimoni del Vangelo figli della città”: suor Stefania Monti e p. Eugenio Melandri. Erano presenti il Card. Zuppi, il sottoscritto, p. Alex Zanotelli, il professor Guido Barbera, la giornalista Laura Caffagnini, p. Dino Dozzi, M. Francesca Lacchini, don Ugo Facchini.
Suor Stefania Monti per lunghi anni in vario modo collabora al cammino di rinnovamento formativo delle Monache Clarisse Cappuccine. La passione per la ricerca e una grande curiosità intellettuale hanno caratterizzato la sua vita e la sua ricerca, sempre attraverso la lente delle Scritture, assunte come codice fondamentale per una lettura intelligente degli eventi. Le domande erano la cifra della sua ricerca intellettuale e di fede.
Della vita di p. Eugenio Melandri sapete già molto. Nasce il 21 settembre 1948 alla Salvigna Nuova. All'età di quattro anni, la famiglia si trasferisce a Faenza e si stabilisce accanto alla parrocchia dei Cappuccini. Alla fine delle elementari Eugenio entra nel Seminario diocesano Pio XII di Faenza che poi lascia per entrare nella congregazione dei Saveriani. Viene ordinato presbitero il 29 settembre 1974. Contribuisce a fondare la rivista “Missione Oggi” (già Fede e Civiltà), spaziando in un vasto ambito di temi religiosi, sociali e politici. Dal 1989, il lungo e importante impegno socio-politico lo allontana dalla congregazione. Nel 2018 viene accolto dai Saveriani a San Pietro in Vincoli dove trascorre un anno tra una cura e l’altra. Molti lo invitano a ritornare alla vita religiosa. Nel settembre 2019 il cardinale Matteo Zuppi lo incardina nella diocesi di Bologna. P. Melandri presiede di nuovo l’Eucaristia tra i suoi confratelli domenica 20 ottobre, Giornata missionaria mondiale. Tre giorni dopo viene ricoverato all’ospedale di Ravenna dove muore domenica 27 ottobre. Come desiderava, viene sepolto nel cimitero di San Ruffillo, vicino al luogo dove era nato.
Il 1° ottobre i Saveriani di S. Pietro in Vincoli hanno ospitato un incontro sulla riflessione del teologo cesenate Carlo Molari. Lui si definiva “teologo sistematico” ed è stato una delle figure più affascinanti nel panorama teologico. Diceva: “La chiesa cattolica spesso è rimasta prigioniera di un sistema di pensiero ritenuto immutabile. E molte formulazioni della dottrina cristiana risalgono ai tempi nei quali la concezione della realtà e l’organizzazione sociale erano completamente diverse da quelle di oggi. Ciò provoca diffuso disagio. E gli operatori pastorali oggi sperimentano la difficoltà ad incidere nella vita delle persone con i modelli culturali e i simboli rituali fissati nel passato dalla tradizione cristiana”.