Sulle orme del Saverio
Padre Uccelli e lo spirito missionario
II beato Conforti, ancora giovane sacerdote, aveva elaborato un “audace progetto”: fondare un istituto missionario che, sotto la protezione di san Francesco Saverio, si dedicasse alla predicazione del vangelo in Cina, il Paese di fronte al quale Saverio si era fermato. Tra i primi “figli” del Conforti ad andare in Cina c’era p. Pietro Uccelli (1874-1954), che aveva assimilato lo spirito del Saverio.
Sospira la missione
Il desiderio più grande di p. Uccelli era questo: amare Cristo nella missione, fino al martirio: “Il pensiero del martirio è quello che mi sostiene in tutte le mie fatiche, che mi dà lena e coraggio a compiere con gioia tutti i miei doveri. Infatti se Dio è morto per me, perché non debbo io desiderare di morire per lui?”.
Padre Uccelli rimane in Cina 14 anni. Gli ultimi trent’anni di vita li trascorre a Vicenza (1921-1954). Qui egli esercita un apostolato benefico per tutti. Ma il suo cuore sospira ancora per la Cina e non rinuncia alla possibilità di tornarvi: “Io nutro una mezza speranza di andare a finire i miei giorni in Cina. Che il Signore lo voglia!”.
A una zelante animatrice missionaria egli raccomanda di coltivare le vocazioni, soprattutto insegnando il catechismo: “Può darsi che qualche ragazzo dica che gli piacerebbe diventare prete”. Intanto, dedica tutto il suo tempo alla formazione di nuovi aspiranti missionari: “Anche qui io mi preparo sempre e preparo loro. Ho sofferto tanto a lasciare la missione; però guarda, guarda quanti ragazzi ho”.
Vive pensando agli altri
Padre Pietro estende la sua animazione missionaria a tutta la diocesi e anche ad altre città lontane, attraverso le “giornate missionarie” e partecipando ai “convegni” di animazione missionaria. Padre Ermanno Zulian ricorda che, in quelle occasioni, p. Uccelli manifestava tutto il fuoco del suo cuore d’apostolo. Era convinto che se il mondo avesse avuto un po’ più di spirito missionario, sarebbe stato anche più generoso, più buono. Lo spirito missionario, infatti, avvicina gli uomini e i continenti in una fraternità che è quella del vangelo.
Mons. Arnoldo Onisto, allora vescovo di Vicenza, dalle testimonianze raccolte tra i sacerdoti e i fedeli della diocesi, così sintetizza lo spirito missionario di padre Uccelli: “Mentre in questi nostri tempi si va sempre più diffondendo un preoccupante egoismo, quest’umile sacerdote ha mostrato come si possa vivere pensando solo agli altri”.
Vivere pensando solo agli altri, nel nome di Gesù.