Sud/Nord Notizie: Colombia, S. Leone, ...Kenya
Non è eco-sviluppo
Africa: petrolio verde. Lo chiamano "petrolio verde"; si tratta di olio combustibile adatto a bruciare nelle centrali termoelettriche o a trasformarsi in biocarburante per le auto del domani, abbattendo il rilascio di Co2. Si ricava dalla jatropha, una pianta centroamericana che cresce bene nelle terre incolte dell'Africa. La corsa delle aziende occidentali all'accaparramento di aree coltivabili è già cominciata: sono 4 milioni gli ettari di terra oggi sfruttati.
Dodici nazioni africane hanno incoraggiato l'iniziativa; l'obiettivo è generare grossi risparmi da reinvestire nell'agricoltura e nell'autosufficienza alimentare. Ma di questo passo l'Africa finirebbe per regalare all'Occidente terre e biocarburanti in cambio di misere royalties che non favorirebbero lo sviluppo agricolo.
• Colombia: in marcia per la terra. Migliaia di persone hanno sfilato per le strade di Bogotá e di altre nove città della Colombia per esigere dal governo protezione per i contadini che reclamano la restituzione delle terre sottratte loro con la violenza dai gruppi armati negli ultimi vent'anni. Questa subdola guerra interna ha i numeri di un'emergenza umanitaria: i ‘desplazados' (sfollati) assassinati sono oltre tre milioni.
Il presidente Santos ha promulgato una legge con l'ambizioso obiettivo di riconsegnare due dei sei milioni di ettari sottratti a ‘campesinos' e a piccoli e medi produttori rurali.
• Sierra Leone: stazioni meteo. Sei nuove stazioni meteorologiche sono state costruite nell'aeroporto di Freetown. Ufficialmente, gli impianti, realizzati per controllare venti e correnti equatoriali, forniscono informazioni essenziali per i pescatori e aiutano i contadini a scegliere il periodo migliore per la semina. In realtà, è più facile credere che tali strumenti siano pensati per essere utili all'agro businnes, applicato nelle numerose terre espropriate agli agricoltori locali. Queste si aggiungono agli ettari di coltivazioni già "sacrificati" per lasciar spazio alla sempre più invadente industria estrattiva delle multinazionali.
Ancora mine...
• Myanmar: pace difficile nel Kachin. Le mine antiuomo di cui il territorio è disseminato e le gravi epidemie che colpiscono i bambini sono i problemi più urgenti per la popolazione di etnia kachin, nel nord del Myanmar, teatro dello scontro fra truppe governative e ribelli. Mons. Raymond Gam, vescovo di Banmaw, ha lanciato un forte appello alla pace e alla riconciliazione. "Gli sfollati sono quasi 60mila, le persone sono fuggite verso le città o le aree di confine. Inoltre, i territori agricoli intorno ai villaggi sono disseminati di mine antiuomo, pertanto i rifugiati hanno paura di riprendere una vita normale e il loro futuro è precario".
• Ecuador-Perù: attesa fino al 2017. Fra il 2016 e il 2017 le frontiere del Perù al confine con l'Ecuador saranno libere dalle mine. È stato siglato, infatti, un nuovo accordo che prevede l'accelerazione delle operazioni di bonifica dagli ordigni ancora presenti nella regione della Cordillera del Cóndor, eredità della guerra del Cenepa (1995). Nel 2011 sono state distrutte 1500 mine; l'obiettivo nel 2012 è raddoppiare questo risultato.
Più che curiosità
• L'Ipad che viene dall'Africa. Si chiama ‘Way-C' (traducibile in luce delle stelle) il primo tablet "made in Africa" che sarà in vendita in dieci Paesi dell'Africa Occidentale, ma anche in Belgio, Francia e India. L'Ipad tradizionale ha dunque un nuovo e inedito concorrente, grazie all'inventiva dell'informatico congolese Vérone Makou di Brazzaville. ‘Way-C' costa circa 230 euro; anche se il prezzo a "buon mercato" ha comportato diversi sacrifici tecnologici...
• Kenya: sito anti-tangenti. Antony Ragui è il fondatore di un nuovo sito web anti-corruzione che sta riscuotendo successi. Si chiama "I paid a bribe" (ho pagato una tangente). In un mese ha raccolto più di 400 denunce, relative a illeciti per 110mila dollari. "I miei amici si lamentavano - racconta Ragui - ma nel concreto non facevano nulla: i giovani del Kenya hanno una grande energia e, insieme, possono raggiungere qualsiasi obiettivo". Ragui non ha ottenuto alcun finanziamento pubblico né aiuti da ong impegnate in campagne anti-corruzione.