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Sierra Leone, Una domenica... da Dio

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Succede in una ordinaria missione

Scrivo a caldo, così come viene, per non dimenticare i dettagli di questa giornata di grazia, per me e per tanti altri. È domenica sera. Oggi nel villaggio di Kabonka, di cui ho la cura pastorale, ho battezzato 19 catecumeni e dato la prima Comunione a 7 giovani battezzati da piccoli. Un giornata di gioia grande, che mi ripaga di tante fatiche e mi dona tanta speranza.

Battezzare persone adulte, comprese due nonne sui 55 anni, dopo due anni di fedele catecumenato, va al cuore della missione universale di Cristo, quella missione che vuole rendere le moltitudini pienamente partecipi al suo Regno di amore, di giustizia e di pace.

Il battesimo accende la festa

Kabonka è distante da Makeni circa 25 chilometri. Si trova nella foresta, dove la strada non arriva più. Lì abbiamo la prima comunità cristiana della missione di Binkolo, ormai ricca di 26 comunità, vive e orgogliose della loro fede cattolica. Da anni vado da loro e li conosco tutti. Lì sono di casa.

Arrivo nel villaggio con il mio pickup verso le 10 del mattino. Il villaggio è stranamente in silenzio, ma c’è tutto un pullulare di attività tra una casa e l’altra. Chi cucina per la festa, chi si lava, chi si dà l’ultimo ritocco ai capelli. Con tre ragazzi preparo l’altare "al meglio", perché al Signore non si possono dare gli scarti. Nello scatolone, che mi sono portato, c’è tutto l’occorrente: anche l’asciugamano, le magliette bianche, i rosari...

Alle 11, ora stabilita per la celebrazione, la chiesa è ancora deserta. Spero che qualcuno non abbia "sequestrato" i nostri catecumeni. Intanto inizio a confessare. E nello spazio di pochi minuti la chiesa si riempie, i tamburi suonano, il coro canta. Si sente già il tono della festa.

Lacrime di gioia e battimani

Dopo la mia entrata ufficiale, entrano anche i comunicandi e i catecumeni. Il catechista, a nome della comunità, me li presenta per i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Li accetto volentieri, a nome del Signore e della chiesa universale. Il vangelo viene portato all’altare da un ragazzo che danza e da quattro ragazze che gli fanno corona. Non posso non commuovermi, anche se questo rito viene fatto abbastanza spesso.

Il vangelo del battesimo di Gesù ci ricorda tutta la sua solidarietà umana con noi. Nella predica chiedo ai candidati di pregare anche per noi e soprattutto perché ci siano tante famiglie cristiane nella comunità. Ne abbiamo bisogno. Le litanie dei santi, la benedizione dell’acqua, le ultime domande, l’atto di contrizione... tutto si svolge serenamente.

Poi, finalmente, inizio il battesimo. Mentre verso l’acqua sulla testa dei catecumeni, questa penta viva di grazia. Sento Dio presente, perché è lui solo che dà la nuova vita. Poi l’unzione del crisma, la maglietta bianca ai giovani e il foulard bianco alle donne, la candela accesa a ciascuno. Siamo tutti contenti! Battiamo le mani. La famiglia della chiesa cresce e penta santa anche a Kabonka, proprio agli estremi confini della terra!

Per regalo, un pallone vero

La Messa continua, con la gioiosa presentazione delle piccole offerte all’altare, tutti in processione, danzando. Alla Comunione, i comunicanti, giovani dai 13 ai 20 anni, vengono per la prima volta a prendere il Corpo di Cristo. Poi i novelli battezzati. L’Emmanuele è veramente con noi e per noi.

La celebrazione finisce con il bellissimo discorso di Teresa, una delle signore appena battezzate, che ringrazia tutti, incominciando dal missionario, per il dono del battesimo e della festa. Ai giovani regalo un pallone: è il mio contributo alla festa. Non l'avevano. Oggi pomeriggio avrebbero fatto una vera partita con un pallone vero. Sono felicissimi.

La cerimonia è finita. A poco a poco la chiesa si svuota e si formano i gruppi, dove c’è un po’ di riso e salsa per tutti, e anche un po’ di vino di palma. A me offrono pure due polli, una decina di uova e qualche chilo di riso da portare a casa, come segno del loro grazie.

Adesso sono le otto di sera e mi trovo a casa, anche se vorrei essere ancora insieme a tutti nel villaggio che danzerà per tutta la notte. Ma sono contento, tanto, troppo contento! Una giornata proprio da missionario! Al Signore il mio grazie più giusto per avermi chiamato a battezzare agli estremi confini della terra, anche a nome di voi tutti, che siete missionari con la vostra fede e il vostro cuore.



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