''Siamo preoccupati per voi missionari''
Caro direttore, siamo tutti preoccupati per i cari fratelli missionari in Africa. C'è pericolo del contagio del virus Ebola per loro? Speriamo bene... non ho ancora ricevuto l’ultimo numero del mensile; arriva con molto ritardo, e questo mi dispiace!
Cesare, Parma - via mail.
Sono una parrocchiana di Gesù Buon Pastore a Udine, parrocchia di origine del saveriano p. Carlo Di Sopra. Avrei piacere di avere sue notizie e dei missionari in Sierra Leone, a causa dell'Ebola. Se riesci a contattarlo, salutalo tanto da parte mia e di mio papà Mario. E che Dio li protegga tutti!
Mariucci, Udine - via mail.
Mio figlio Enrico è stato a Makeni, in Sierra Leone, con la Caritas per il servizio civile; ora si trova in Congo, ma siamo tutti rimasti legati a Makeni, dove ha ancora molti amici. Sappiamo che uno di questi adesso ha un grosso problema di salute, ma a causa dell'Ebola nessuno può aiutarlo. Ho letto su Avvenire la richiesta di aiuto di padre Natale, ma non riesco a trovare il sistema di inviargli qualcosa. Spero possiate aiutarmi. Grazie.
Patrizia, Arezzo - via mail.
Cari amici e amiche,
vi ringrazio, a nome di tutti i missionari e le missionarie, specialmente coloro che vivono e lavorano in Sierra Leone, per i vostri messaggi in cui esprimete, giustamente, preoccupazione per il grave problema del virus Ebola nelle nazioni dell’Africa occidentale. Il vostro interessamento circa la salute dei missionari ci commuove e ci dà un’ulteriore prova della vostra sensibilità. Tutti insieme siamo in preghiera insistente al Signore, Medico delle anime e dei corpi, perché protegga le popolazioni, i missionari e il personale medico.
Purtroppo, è proprio il personale medico e para-medico più a rischio di tutti: molti sono stati vittima del virus, nell’espletare il loro servizio professionale. Anche per l’incomprensibile mancanza di abiti e strumenti di protezione e prevenzione. La comunità internazionale ha emesso grandi proclami, senza poi far seguire le azioni.
Ma anche l’Italia avrebbe potuto fare tanto di più e in fretta, come esige una situazione di così grave emergenza!
Cosa fanno i missionari per proteggere se stessi e la popolazione? Si spinge molto verso azioni di sensibilizzazione e di prevenzione. È stato composto e diffuso anche una specie di “decalogo della prevenzione”. Nelle chiese se ne parla continuamente, cercando di prendere le precauzioni anche più elementari; ad esempio, diluire varecchina in acqua per lavarsi le mani all’entrata delle chiese e delle case…; è stato anche abolito lo scambio del segno della pace. Un po’ alla volta sta entrando questa mentalità di difendersi.
Ma non è facile eliminare tutti i contatti, perché in Sierra Leone - come in tutta l’Africa - la gente non è abituata all’isolamento e la cultura della vicinanza è forte!
Per quanto riguarda la possibilità di contribuire con donazioni e offerte, la via più sicura e rapida è quella indicata nel riquadro dei “Piccoli Progetti”, in fondo: la nostra “Associazione Missionari Saveriani Onlus”. Grazie per la vostra solidarietà!
p. Marcello, sx.