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Siamo già a Pasqua! Notte che apre il cuore alla speranza

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I giorni della quaresima sono passati veloci, segnati dall'ascolto più abbondante del solito della Parola, dall'esame della nostra vita, dal desiderio di vivere in coerenza con il momento presente che, anche per altre ragioni, ci richiama a una vita più seria, più sobria e più attenta agli altri.

La nostra crisi e la quaresima

Non ritengo che la crisi attuale sia proprio... una grazia, soprattutto quando penso alle famiglie dove viene a mancare il salario del genitore o dove si deve fare i conti con la cassa integrazione che dura un certo tempo e poi ti lascia a piedi. Neppure mi rallegro dei sacrifici che ci sono chiesti e che pesano sulle famiglie che hanno figli da far crescere e da mandare a scuola, un mutuo da pagare o qualcuno da far curare, e che non riescono a trovare le risorse necessarie.

Ma forse questa crisi viene a farci riflettere e questa necessaria riflessione sul nostro modo di vivere "sopra le righe", senza pensare al futuro né alle conseguenze che ricadono sugli altri fratelli lontani, ha trovato una risonanza nei pensieri e nei discorsi della quaresima.

Le nostre campane di Pasqua

Ora però siamo a Pasqua, la festa che apre il cuore alla speranza. Pasqua è la primavera della chiesa, il tempo in cui l'inverno cede il passo alla luce e alla vita, in cui gli alberi fioriscono e annunciano l'arrivo dei frutti desiderati. La Pasqua di Gesù ci assicura che il male non ha e non avrà mai l'ultima parola, non potrà rinchiuderci nella paura, non paralizzerà le nostre iniziative.

Per quanto il male ci possa far paura, per quanto ci siano nella nostra vita ragioni per scoraggiarsi, quando suonano le campane di Pasqua che annunciano la risurrezione, tutti riprendiamo a sperare: "Questo è il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci e in esso esultiamo!".

La passione di Cristo in Africa

Vorrei che poteste, come me, vivere questa ricorrenza in mezzo ai fratelli africani. Essi hanno mille e una ragione per scoraggiarsi, affrontano disagi che noi neppure immaginiamo, sono vittime di cocenti delusioni, non possono permettersi quasi nulla di quelle comodità della vita che noi abbiamo: forse è meglio che neppure sappiano il nostro genere di vita...

Ma quando arriva Pasqua, li vedi rinnovarsi nella speranza: la gioia sprizza dai loro occhi e dalla pelle! Il susseguirsi delle cerimonie preliminari del battesimo degli adulti nel corso delle domeniche di quaresima, sono fonte di gioia per i cristiani che vedono allargarsi la loro comunità. Nei giorni prima della Pasqua, vengono a cercare il perdono del Signore con una gioia e un fervore che noi non possiamo immaginare e che mai vediamo attorno ai nostri confessionali.

L'attesa e la gioia della Pasqua esplodono nella festa delle palme, che è una Pasqua anticipata. Accorrono con gioia alla processione e alla Messa solenne con i rami fioriti. Qui non usano le palme d'ulivo, ma i rami di palma ancora teneri, abbelliti dalla fantasia africana con i fiori gialli, rossi e viola dei cespugli di bouganville. La stessa celebrazione della Passione del venerdì santo è vissuta con intensità e fervore insieme al Crocifisso.

La lunga notte della speranza

Ma il sabato santo sera arriva Pasqua, con la lunga veglia pasquale che per loro è sempre troppo breve! La chiesa si riempie di fedeli che partecipano alla gioia del battesimo dei nuovi cristiani, sentita come una vera nascita, animata da canti, danze e applausi. Quella notte è ogni anno un'esperienza indimenticabile! Capita spesso che nel bel mezzo della celebrazione venga meno la corrente elettrica, ma questo non spegne la festa né impedisce il canto della gente che s'ingegna a farsi luce e che neppure si sogna d'interrompere o accorciare la celebrazione.

Pasqua è la speranza che fa dimenticare le tristezze della vita. Non è una droga per evadere dalla routine, ma è la gioia di sentirsi al sicuro: nonostante le disgrazie, i lutti, le guerre, le miserie della vita, c'è una speranza certa e questa ha un volto: quello del Signore risorto che porta ancora i segni della passione, ma che è trasfigurato dalla risurrezione. Sarà più facile poi vivere la realtà di tutti i giorni e portare la propria croce, perché Colui che l'ha portata per primo è vivo e glorioso in mezzo a noi!

Buona Pasqua anche a voi, cari amici lettori. Sia per ciascuno di voi il giorno della speranza, un giorno che dura cinquanta giorni: infatti, la gioia che il Risorto ci offre è così profonda che ha bisogno di molto tempo per essere gustata in tutta la sua pienezza.



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