Saluto al diacono Cesar, Cronaca di un pomeriggio del Gams
Il 2 maggio ci siamo trovati in santuario Conforti per l'incontro mensile del nostro "Gruppo amici missionari saveriani" e la celebrazione della Messa. Erano con noi tutti gli studenti della teologia, un bel numero di saveriani e il nostro assistente spirituale p. Ulisse, che ha presieduto la Messa.
C'era anche un motivo in più per incontrarci: salutare il giovane Cesar, che torna in Brasile per l'ordinazione presbiterale e poi partire per la missione.
I simboli del missionario
In santuario, ai piedi dell'altare, abbiamo posto alcuni segni per sottolineare lo stile che dovrebbe caratterizzare tutta la vita del missionario: una valigia consumata dal tempo, un paio di sandali e un bastone, insieme a calice, pisside, stola e bibbia, strumenti indispensabili per portare Cristo Signore nel mondo e nella vita di tutti. Le luci e un drappo creavano un'atmosfera di colori e di festa.
Le belle parole di Cesar all'omelia ci hanno riempito di gioia: abbiamo sentito che era "pronto" davvero per partire. I canti, le preghiere, i gesti che hanno accompagnato la liturgia hanno favorito la nostra partecipazione all'incontro con il Cristo.
Preghiamo per le vocazioni
In una Messa missionaria, non può mancare la preghiera e l'impegno per le vocazioni. In questo incontro abbiamo fatto più del solito: a tutta l'assemblea è stato proposto di aderire alla campagna di preghiera che i missionari di san Guido hanno lanciato per invocare dal Signore le vocazioni missionarie.
La risposta è stata incoraggiante; sarà compito delle responsabili del Gams continuare a diffondere questa bella proposta che non impegna molto, se non il cuore di coloro che credono all'urgenza dell'evangelizzazione per la salvezza e la pace nel mondo.
Il ticchettio dell'orologio
Al termine della Messa la nostra presidente ha raccontato le "ultime notizie" sugli avvenimenti e i progetti che riguardano il nostro gruppo e poi, come da tradizione, c'è stato il saluto ufficiale al partente con la consegna di una busta e di una sveglietta targata "Gams".
Perché proprio un orologio? Perché non è soltanto l'invito fraterno a restare svegli e sempre pronti, ma ad ogni risveglio ricordarsi che ci sono dei cuori che a Parma battono per ogni missionario. Cosa meglio del ticchettio di un orologio può farlo?