Ricordo mamma Carmen
Un saluto alla mamma dal figlio, missionario in Bangladesh.
La notizia della morte di mamma Carmen non è arrivata inattesa. Mi avevano avvisato che stava male, ma la morte dei nostri cari ci trova sempre impreparati. Com'era accaduto per il papà, anche per la mamma le circostanze non mi hanno permesso di essere presente per dirle l'ultimo "grazie".
Mi dispiace non essere fisicamente lì con i fratelli e la sorella, i nipoti e i parenti tutti, per salutare una persona che nella sua vita è riuscita a fare del bene alla propria famiglia e a tanti altri. Insieme al dolore per la sua perdita, provo una grande serenità nel pensarla ancora vivente, vicino a Dio.
Sempre accanto a me
Gli anni di lontananza dalla famiglia, in cui sono nato e cresciuto, mi hanno abituato a sentire e a vivere un altro tipo di rapporto. Ho iniziato ad allenarmi al distacco fisico a 14 anni, quando per la prima volta sono entrato nell'istituto dei missionari saveriani. Da allora ho imparato che la vicinanza fisica è importante, ma non è tutto.
Infatti, anche se i momenti passati insieme sono stati pochi, ho sempre sentito mamma molto presente nella mia vita di missionario.
La sua fede ha rappresentato per me un grande sostegno nelle difficoltà e sono sicuro che la sua preghiera mi ha aiutato tante volte. La serenità nell'accettare negli ultimi anni la sua situazione di quasi immobilità e isolamento mi sarà sempre di esempio, per accettare serenamente quando anch'io non potrò più essere quello che vorrei essere e non potrò più fare quello che vorrei fare.
Un congedo silenzioso
Mamma ha raggiunto il papà silenziosamente, così come silenziosamente aveva vissuto gli ultimi anni, quasi a sigillare una vita nella quale ha sempre dato la precedenza al servizio umile alla sua famiglia, evitando di apparire o di far parlare di sé. Mi sembra abbia interpretato bene la parola del vangelo che descrive il seme che muore per rivivere nei frutti dell'albero di cui è origine. A noi, suoi figli e nipoti, il dovere di ringraziarla e il compito di continuare a dare buoni frutti, sostenuti dalla sua presenza, misteriosa ma reale.
Ringrazio cordialmente chi l'ha assistita amorevolmente fino all'ultimo; ringrazio i confratelli saveriani che sono stati presenti e hanno pregato per lei. Grazie anche a don Alberto, che non ha mai trascurato di andare a trovarla, portarle la Comunione e scambiare quattro parole, almeno finché è stato possibile.
Il Signore, che è stato generoso con la mamma dandole una lunga vita, le conceda oggi il premio riservato a coloro che sono stati fedeli nella semplicità della vita quotidiana.