Skip to main content

Realtà Saveriane, Testimonianze: è Pace Vera in Burundi?

Condividi su

Di fronte alla crudele e drammatica situazione della guerra nei Balcani di fronte a un quadro così vasto di paesi che in Africa sono in guerra (Sierra Leone, Congo, Angola), come trovare uno spazio di attenzione per un piccolissimo Burundi?

Elementi di Sperianza

Dopo il colpo di stato del 1996, lentamente ma progressivamente godiamo di un periodo di calma. L'esercito è stato disciplinato, si può viaggiare senza pericolo. La ricerca di riconciliazione ad Arusha in Tanzania continua, anche se i frutti finora non si vedono, e si temporeggia ad oltranza. Il governo ha iniziato il così detto paternariato fra autorità tutsi e rappresentanti hutu. Il vice presidente è hutu e diversi ministri pure. Forse si tratta di un po' di cipria, non di più, nel desiderio di ricevere nuovamente gli aiuti internazionali e per far togliere l'embargo.

Ma forse giusto contare fra gli elementi di speranza la forza meravigliosa di sopravvivenza tenace dei poveri, la capacità di sopportazione di fronte alla morte e al dolore, e il fatto che la grande parte della popolazione è giovane. Il lievito del Vangelo, la forza della fede e della preghiera. E' incalcolabile e incontestabile l'importanza della forza di Dio in questa gente ancora tanto sensibile al sacro e alla presenza divina.

Un dramma dimenticato

Non c'è mai stata nella storia del Burundi una dittatura così spietata e capillare: tutto in mano all'esercito; che, decuplicato, è presente dappertutto: nel commercio, nell'amministrazione, nella giustizia, e consuma la gran parte dell'erario statale. Più che di pace si deve parlare di calma dopo la tempesta, di "pax romana" dopo le stragi. Come si può parlare di pace quando le prigioni sono stipate di gente, spessissimo per motivi politici? E' una continua provocazione che divide e prepara un futuro che spaventa. I giudici e i tribunali sono monopolizzati quasi esclusivamente dall'etnia tutsi per un calcolo ben preciso.

Restano zone in cui i guerriglieri continuano la loro resistenza. Per conseguenza la gente è fra l'incudine e il martello e deve rifugiarsi sotto la protezione dei militari nei campi di miseria e di morte, di promiscuità e malattie. Ma la radio nazionale, ed ora anche quelle internazionali, non parlano di questa tragedia, vanificando questa resitenza giustificata.

All'interno del paese anche nelle più piccole strade, esiste obbligatoria tutta una rete di barriere sotto il controllo dei militari, pronti a dare multe esagerate e lucrose per chi è al potere, giorno e notte per impedire il passaggio dei guerriglieri; ma in realtà per tenere la tensione di guerra, per dominare ed opprimere. Da non dimenticare poi che la corruzione arrivata a limiti esasperati che creano un clima di sfiducia generalizzata verso le autorità.

Non dimenticateci. Aiutateci a sperare.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 5448.6 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Aprile 2021

Insieme per una nuova umanità

L’Iniziativa di solidarietà 2021 dei saveriani di Brescia, si spera, potrà costituire una rinascita, aprendo le porte di S. Cristo per questo event...
Edizione di Giugno/luglio 2021

Se rimaniamo appesi a un “cioè…”

La presentazione online del libro del professor Giovanni Grandi “Virtuale è reale” (proposto in questa pagina nel numero scorso) è stata una bella ...
Edizione di Maggio 2013

Messaggio dalle Chiese: Arte nobile e difficile

Il 20 aprile 1993 moriva don Tonino Bello, profeta della pace. Ecco alcune sue riflessioni ancora attuali. La politica è mestiere ingrato e incomp...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito