Partire è come volare…
Il musical saveriano “Liberi di Volare” ha una canzone il cui ritornello dice: “Partire è come volare, è come librarsi nel vento d’estate…”. In effetti, la notizia di essere stato assegnato alle Filippine e di ripartire per quella terra, che già ho conosciuto durante i cinque anni di studio della teologia, mi ha fatto immediatamente volare con la mente agli amici che rivedrò, alle persone conosciute e a ciò che mi aspetta come missionario.
Ascolto, confronto e amicizia
È stato come un “librarsi nel vento d’estate”, perché senza volerlo ho iniziato a pensare a quello che farò, e a come farlo alla luce della ricchezza accumulata nei sette anni trascorsi a Salerno.
Questi sono stati un tempo di grazia perché il Signore mi ha permesso di conoscere tante persone e di stringere con alcune di esse un’amicizia profonda.
Le attività dei saveriani e i contatti con molte parrocchie della diocesi mi hanno arricchito enormemente. Ho fatto esperienza con le comunità straniere, con i “senza fissa dimora”, con gli studenti universitari, i docenti e con tanti cristiani giovani e adulti con cui ho condiviso il mio essere saveriano e sacerdote. L’ho fatto ascoltando, raccontando, confrontandomi e cercando sempre di fare tesoro di quanto mi donavano. Mi ritengo fortunato, perché in tutta questa attività ho sempre percepito la presenza, il supporto, la vicinanza e la preghiera della comunità saveriana di Salerno.
Ciò che sono, ciò che siamo
Per un missionario, la partenza, per quanto difficile a causa del legame affettivo a persone, attività e luoghi, è la realizzazione della propria vita. Il Signore mi ha pensato per questo e nell’andare so di trovare la mia realizzazione.
È questione di fiducia in Dio, sapendo che mi dona una pace e una gioia che nessun altro mi può dare. Questo è lo spirito con cui partirò.
Mi aspettano ancora alcuni mesi a Salerno, ma con l’estate concluderò il mio servizio, per poi trascorrere a casa mia, alla Gazzera (Mestre-Venezia) un po’ di tempo di riposo, con i miei genitori e i miei famigliari. In ottobre avrò l’occasione di condividere, nella mia parrocchia, quello che sono come missionario e ciò che caratterizza i saveriani. La missionarietà che ci è propria, è qualcosa che vale davvero la pena di condividere anche nella mia diocesi di origine, Venezia, in cui ho speso i miei primi 26 anni di vita.
Una giornata di amicizia a Zelarino
C’è però un appuntamento vicino che potrebbe già essere un’occasione di incontro: la festa per le missioni organizzata dalla comunità saveriana di Zelarino (VE) il 22 maggio. In quell’occasione presiederò la Messa dei Popoli che si terrà alle 11. Ho saputo che i fondi raccolti durante la festa saranno devoluti proprio alla missione delle Filippine. Impiegheremo i soldi per aiutare, così come abbiamo già fatto in passato, alcuni ragazzi e ragazze a studiare al college. Dopo la scuola dell’obbligo, i giovani delle baraccopoli raramente riescono ad accedere agli studi successivi. Abbiamo sempre creduto che fosse opportuno investire sull’educazione.
E allora vi aspetto tutti il 22 maggio dai saveriani di Zelarino, per vivere insieme una giornata di amicizia, preghiera e impegno per la missione.