“Parla di me…”
Uno strano uomo, giovane, con lunghi capelli passeggiava tenendo un libro tra le mani. Inizia a leggere ad alta voce: “Buona notizia o buone notizie. In un villaggio, tanti anni fa, era nato un bambino di nome Gesù. Dei pastori e dei sapienti sono andati a trovarlo, lo hanno visto e ne hanno parlato a tutti. Un giorno ha cominciato a predicare davanti a tanta gente, a fare miracoli, a guarire i malati e poi…”. “E poi?”, chiedo io. Finalmente mi guarda, mi sorride: “E poi è morto su una croce e dopo tre giorni è risorto”. Com’era possibile tutto questo? Aveva fatto del bene e ha fatto una brutta fine? “Non ti preoccupare - mi dice - poi ha mandato in giro per il mondo i suoi amici che forse tu hai conosciuto. Quando eri piccolo, qualcuno ti raccontava tutte queste cose e tu poi un giorno hai accettato di ricevermi nella tua vita, nel tuo cuore”. È vero, quel giorno eravamo una decina che, nella chiesa del paese, lo ricevevano per la prima volta. C’erano i genitori, gli amici, quelli che ci avevano seguiti nello spiegarci tutte queste cose. Bei ricordi di tempi passati. Ma ora, perché era ritornato qui da me? “Ti ricordi - aggiunse - quando sei partito per l’Africa, tra quei bambini dagli occhioni felici, quelle mamme e quei papà che insieme con te, cantavano e danzavano nel giorno del Signore?”. Ricordavo con tanta nostalgia. “Allora - concluse - non ti puoi fermare. Devi continuare a parlare di me ovunque tu vada, quando ti riposi o sei un po’ triste. Ma non smettere mai di sognare, perché io sarò là”. Cominciai di nuovo ad essere felice, a gustare la gioia. Stavo per lasciare la quercia e tornare alla vita di ogni giorno, ma la Sua presenza la avvertivo sempre.