Padre Nitti, il più vicino alla Bibbia
P. Gianvito Nitti, classe 1950, è entrato nella famiglia saveriana come vocazione adulta. Faceva già l’infermiere all’ospedale di Castellana Grotte (BA), aveva la ragazza, una cerchia di amici ed era una promessa del ciclismo per aver partecipato a varie gare regionali. Papà Angelo ha ancora i suoi trofei giovanili.
La specializzazione all’università di Parma gli fu… “fatale”. Con lui studiavano due novizie dell'Istituto “Missionarie di Maria - Saveriane”. Un giorno, lo invitarono a una festa nella casa abitata da cento giovani come lui che chiamavano “nido degli aquilotti”. Si affezionò al punto che decise di lasciare a un altro infermiere il posto al suo paese natio, per andare a curare i malati in qualche altra contrada del mondo, dove c’era scarsità di personale medico e necessità di missionari.
P. Gianvito lavora in Bangladesh da oltre 30 anni. I suoi confratelli lo hanno definito “l’uomo più vicino alla Bibbia”. Un glaucoma, infatti, non gli permette di vedere le cose, e anche le Scritture, se non da molto vicino. Ascolta la Bibbia tramite decine di dvd e audio-registrazioni che si è portato dall’Italia.
Insegna, poi, quello che ha imparato ai bambini della sua parrocchia che fanno a gara per accompagnarlo nei villaggi vicini perché racconti anche agli altri bambini la Buona Notizia.
Alla diocesi di Conversano-Monopoli non sono mai stati estranei i saveriani, passati diverse volte per far visita al seminario e per predicare nelle parrocchie.
Vi hanno seminato l’interesse per la missione e hanno promosso la generosità verso i fratelli più bisognosi, che tanto stavano a cuore al fondatore san Guido Conforti.