Nuovi modi per stare insieme…
Come voi sapete e facilmente potete immaginare, la pandemia ha bloccato gran parte delle nostre attività esterne. Da qualche mese, abbiamo ripreso qualche celebrazione nelle parrocchie vicine. Qualche gruppo viene a incontrarsi qui nella nostra casa, il Consiglio episcopale ha tenuto qui le sue riunioni… La casa è grande e, con i suoi spazi, permette di rispettare quelle giuste precauzioni che l’autorità civile ha imposto.
È vero che la casa di Tavernerio è spesso vuota e non brulica più di gente che va e viene, come era fino all’anno scorso. Tuttavia, non mancano le persone che vengono a farci visita per consigliarsi con noi e per ricevere i sacramenti. In questi mesi della pandemia si è consolidata una bella abitudine che, prima di questa crisi, non era frequente, anche perché noi missionari per le numerose altre attività spesso eravamo assenti o occupati. Da qualche mese, infatti, senza quasi che ne accorgessimo, alcuni fedeli si fermano qui dopo l’Eucaristia domenicale. Pur con tutte le precauzioni che l’attuale situazione richiede, chiacchierano un po’ con noi. È bello e anche significativo che le persone cerchino questo contatto con noi e tra loro, dopo la celebrazione. Ne sentono il bisogno loro e anche noi.
Ci sono alcune persone che, sfidando il freddo della mattina, partecipano all’Eucaristia delle 7.30. Tra loro, alcune donne che, dopo aver pregato con noi le Lodi, si trattengono un po’ a chiacchierare con qualche missionario. C’è, inoltre, un gruppetto di adolescenti che si incontrano con p. Carlo per riflettere e pregare. In occasione delle feste, hanno animato le nostre liturgie di Natale e Capodanno. Sono i figli e le figlie di quella quindicina di famiglie che si raduna(va)no ogni mese nella nostra Casa per un momento di riflessione e di scambio di esperienze. Quelli erano sempre incontri molto vivaci e fruttuosi. Ora questi sono sospesi, ma da qualche tempo abbiamo iniziato vederci on line ed è ugualmente bello e utile.
Tutto questo fa bene anzitutto a noi. Incontrare la gente in questo tempo, pur con tutte le precauzioni richieste, è bene, direi necessario per non rimanere isolati dal mondo e dai nostri amici. Speriamo che questa situazione evolva in meglio e possiamo riprendere le normali attività pastorali della nostra comunità.