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Notizie flash: Brasile, Congo, Colombia

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BRASILE: L'assemblea del giubileo diocesano

Dal 4 al 13 febbraio, a Foz do Iguacu, tutti i saveriani che lavorano nella regione del Brasile settentrionale, si sono ritrovati in assemblea per celebrare il giubileo dei 50 anni di presenza saveriana in Brasile.

Il primo giorno è stato dedicato alla preghiera e al ritiro spirituale, guidato da p. Alfiero Ceresoli, esperto in spiritualità confortiana. Ma tutta l'assemblea è stata vissuta in un bel clima di fraternità e gioia, riconoscenza e preghiera.
I momenti di riflessione sono stati dedicati soprattutto a richiamare e valutare le tappe dell'attività missionaria dei saveriani in Brasile in questi 50 anni e la storia dell'evangelizzazione degli indios Guarani, uno dei popoli indigeni più numerosi in Brasile, e più sensibili al vangelo e alla fede cristiana.

Sono state prese in esame anche le maggiori attività di pastorale missionaria attualmente portate avanti dai saveriani, specialmente nei settori dell'animazione missionaria e vocazionale e nella formazione religiosa. C'è sempre qualcosa da correggere e da migliorare.
Ma lo sforzo maggiore dei saveriani è quello di adeguare se stessi e le attività alle nuove esigenze della missione, sotto la guida dello Spirito, a servizio del vangelo e dell'umanità, ispirati dal carisma del beato Conforti.

Foz do Iguacu è famosa per le cascate sul fiume Paraguay e per le cosiddette "riduzioni", le grandi aziende agricole fondate dai gesuiti al tempo della colonizzazione. I saveriani hanno così riservato un giorno intero per ammirare le meraviglie della natura e i resti di un'epoca missionaria ormai tramontata.


CONGO: Dodici Radio per costruire il Paese

  • p. Luigi Lo Stocco sx.

Dal 18 al 22 febbraio, i rappresentanti di 12 Radio private del Congo orientale si sono riuniti a Bukavu per una settimana. Hanno parlato delle proprie esperienze ed hanno cercato insieme nuove strategie per fare un'informazione più efficace e vicina alla gente.
Sono tutte Radio locali gestite da diocesi cattoliche, da comunità protestanti e da società civili. Tra queste, Radio Maria Regina di Pace, nota ai nostri lettori e in cui operano anche i saveriani.
Il rappresentante del Sindaco di Bukavu, salutando i partecipanti ha detto che la voce della radio arriva dovunque, senza alcuna distinzione, e che la radio è un mezzo molto potente nel processo di formazione delle persone e delle famiglie congolesi.

L'Istituto Panos di Parigi, oltre a finanziare l'incontro, ha offerto alle Radio il materiale necessario per creare una banca dati tramite il sistema satellitare Word-Space.
Dopo una lunga discussione, le 12 Radio comunitarie hanno deciso di costituire una rete radiofonica: la Réseau des Radios et Télévisions Communautaires de l'Est du Congo, in sigla RATECO. Un comitato di tre Radio coordinerà il lavoro della rete.

La decisione di mettersi in rete è un grande passo in avanti, anche dal punto di vista ecumenico. E' un segno di speranza per la ricostruzione del Paese. In mezzo a tante cose brutte e drammatiche, finalmente una cosa bella e positiva.
Aiutare le popolazioni nel lungo processo di pacificazione è il grande impegno di tutti. Meglio portarlo avanti insieme.


COLOMBIA: Alcune attività dei Saveriani
Preparare i giovani al futuro e alla missione

  • p. MARIO MULA, sx
Che attività svolgono i saveriani in Colombia?

Noi saveriani siamo in Colombia dal 1975. All'inizio abbiamo accettato una sola parrocchia nella città di Buenaventura; ora abbiamo due parrocchie. Buenaventura è il porto più grande della Colombia, sull'oceano Pacifico. La città conta quasi 300.000 abitanti, la maggioranza di razza nera, discendenti degli antichi schiavi deportati dall'Africa. Qui vive una comunità di saveriani.
A Cali, la seconda città della Colombia, c'è un'altra comunità saveriana. Qui abbiamo la responsabilità di due parrocchie. Io vivo in questa comunità. Sono parroco di una parrocchia e sono anche responsabile di una grande scuola che ha più di 800 alunni, dalle elementari fino al diploma di maturità.
La scuola è una grande sfida per noi saveriani e per tutta la chiesa. La Colombia, in questo momento storico, si salverà soltanto educando e preparando le nuove generazioni. Altrimenti, vedo la situazione "color de hormiga" - come dicono in Colombia; cioè, letteralmente "color di formica", ossia nero scuro!
A Bogotà, la capitale, c'è una terza comunità saveriana. Qui accogliamo i nuovi saveriani che arrivano per imparare la lingua, frequentare i corsi di storia e cultura colombiana, prepararsi alla vita missionaria. Anche a Bogotà abbiamo la responsabilità pastorale di una parrocchia.
Un'altra comunità saveriana è nella città di Medellìn. Questa è la comunità della formazione, dove cioè i giovani si preparano a diventare missionari saveriani.

Ci sono giovani che vogliono diventare saveriani?

Abbiamo già due saveriani colombiani: padre Gerardo Pretel Ortiz, che attualmente è a Parigi per imparare la lingua francese e prepararsi alla missione africana del Congo; l'altro saveriano si chiama Ivan Rivera Castano ed è studente di teologia a Manila, nelle Filippine.
Fino a poco tempo fa, la nostra attività era centrata principalmente nella pastorale parrocchiale, dando una mano alla chiesa colombiana nel suo grande impegno per la nuova evangelizzazione. Adesso, senza lasciare la cura pastorale delle parrocchie, stiamo cercando di vivere e lavorare maggiormente secondo il nostro carisma specifico: aiutare, cioè. la chiesa colombiana ad essere più missionaria e a inviare missionari presso altri popoli che non credono in Cristo. Questo è un discorso quasi… nuovo per la Colombia. E noi ci stiamo buttando dentro con tutto l'entusiasmo.

Quale sarà il futuro del paese e della chiesa?

Il futuro sarà buono, nella misura in cui il governo, le parti sociali e la chiesa stessa sapranno trovare i modi e i mezzi per costruire maggiore giustizia ed attuare un'equa distribuzione delle risorse del paese a favore di tutti.
Ho chiamato in causa anche la chiesa, perché essa gode ancora di molta credibilità ed ha una forte influenza. Quindi può fare molto per la formazione e per l'educazione delle persone e delle coscienze.
Anche noi saveriani, nel nostro piccolo, dobbiamo contribuire a far crescere la chiesa colombiana nella sua dimensione missionaria, fino ad arrivare a formare vocazioni missionarie e ad inviare missionari fuori dalle proprie frontiere, "ad gentes". Proprio in questo consiste il nostro carisma e sarà il regalo più bello che noi possiamo fare alla chiesa in Colombia. Sarà il nostro obiettivo per i prossimi anni.



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