Non muore l’amicizia missionaria
Caro direttore, ho letto sull’ultimo numero di questo mensile della morte di p. Ildo Chiari. La notizia mi ha riempito di tristezza, perché ho perso un caro amico a cui mi rivolgevo con confidenza per esporgli i miei problemi e sempre lui trovava le parole per guidarmi e rasserenarmi. Ogni volta che spedivo un’offerta alla vostra famiglia saveriana, mi scriveva e ringraziava. E io, quando vedevo la sua lettera arrivare, mi rallegravo, sicura che avrei letto le sue parole incoraggianti con la promessa delle sue preghiere.
Ora non c’è più, ma sono sicura che pregherà ancora il Signore per me e che il suo aiuto non mi mancherà. Continuerò a dare il mio modesto contributo alle vostre missioni, sicura che ho ancora un avvocato in cielo. Confido anche nelle vostre preghiere.
Con affetto, Battistina, Rimini.
Ringrazio per il mensile che considero un regalo prezioso, in quanto emerge uno spirito missionario vivace, attivo, gioioso, a volte anche ironico con finalità costruttiva; spirito che tiene raccordati coloro che sono in questo mondo con coloro che sono nella vita nuova, i vicini e i lontani.
Confido nelle preghiere per il delicato compito che svolgo presso il tribunale per i minorenni, come giudice onorario, e per i giovani adulti (una quindicina) che nella mia unità pastorale sto preparando alla cresima. Auguro tante grazie e benedizioni!
Milva, Collegno (TO).
Cari amici,
vi spero bene, in questi tempi in cui vivere con l’entusiasmo e l’impegno che vorremmo sembra difficile e infruttuoso: tutto o quasi sembra remare contro, scivolare verso una direzione irrefrenabile di violenza senza confini né margini di contenimento.
Avendo lasciato tutto per consacrarci alla missione, non abbiamo altro da offrire in regalo se non l’esperienza del vangelo ai poveri e ai semplici di questo mondo. E cerchiamo di farlo in modo “vivace, attivo, gioioso, a volte anche ironico” - sì, e sempre - “con finalità costruttiva”, come testimonia l’amica Milva.
Offriamo in regalo anche la nostra preghiera, povera ma costante, per ciascuna e ciascuno di voi, secondo le intenzioni che espressamente ci confidate, o che rimangono verbalmente inespresse, ma che avete in cuore e che lo Spirito Santo ben conosce. È una preghiera convinta ed efficace, secondo la volontà di Colui che merita la massima fiducia: il Padre Celeste, che ascolta la supplica dell’unico nostro vero “Avvocato”, Gesù Salvatore.
Offriamo in regalo ciò che un compianto confratello chiamava “l’apostolato della riconoscenza e del ringraziamento”, con gesti semplici, verso tutti coloro che hanno fiducia nei missionari e ci permettono di continuare la missione nel mondo. Lo facciamo con gesti semplici e sinceri, come quelli di p. Ildo, ricordati dall’amica Battistina. Anche questa è vera amicizia missionaria, profonda ed eterna; che mai perisce anzi, s’intensifica tra noi e coloro che già sono “diversamente vivi”.
Con riconoscente affetto, p. Marcello, sx.