Skip to main content

Non c'è amore più grande: Bernardo, testimone di speranza

Condividi su

Si chiamava Bernardo ed era un uomo sulla quarantina, un piccolo commerciante con una bella famiglia. L’avevo conosciuto in occasione del matrimonio di suo figlio, celebrato l’anno prima, sotto un diluvio in una tarda mattinata di settembre nella chiesetta dell’orfanotrofio delle suore di Madre Teresa. Là si radunava la comunità cristiana di Kininya, che non aveva ancora una sua chiesa.

Un fervente capo comunità

L'avevo rivisto poi nella comunità cristiana di Rukaramu e di Kininya, in mezzo alle campagne attorno alla città di Bujumbura, capitale del Burundi. Non lo conoscevo più di tanto e, vedendolo tutto zelante per le celebrazioni, attento a tutte le piccole incombenze della comunità cristiana - dalle candele ai canti, dall'accoglienza all'ordine in chiesa -, sempre pronto a leggere quando il lettore era in ritardo… mi ero immaginato che fosse il catechista.

Una domenica mattina, durante la Messa, aveva ricondotto alla porta della chiesa una vecchietta che era fuori di testa, che cantava e ballava durante la predica…Non solo c'era riuscito, ma l’aveva fatto con un tatto e una pazienza davvero ammirevoli ed efficaci.

Non era il catechista, ma era stato eletto capo della comunità perché godeva d’un grande prestigio in mezzo alla gente.

Quei quattro soldi della povera gente

Nella zona in cui abitava Bernardo la gente coltiva il riso che, raccolto, porta nelle povere casse dei contadini quei quattro soldi che servono per tutto l’anno: mandare a scuola i bambini, comprare le medicine, mangiare e vestirsi; insomma, vivere serenamente per quanto è possibile in un paese che è in guerra. Quei quattro soldi sono la speranza della povera gente.

Ma come fare a salvarli dai ladri? La banca è lontana e, soprattutto, non è affidabile; e poi la gente della campagna non è abituata a trattare con la banca. In casa c’è il rischio, purtroppo molto reale, che i soldi attirino i ladri che per estorcerli non esitano a toglierti anche la vita. A chi potevano quindi affidarli, soprattutto le vedove, sole e senza protezione, se non a Bernardo?

Lui conosceva il rischio cui si esponeva accettando la richiesta della gente. Ma siccome era un cristiano tutto d’un pezzo, di quelli che prendono sul serio il vangelo e lo mettono in pratica, con semplicità e coerenza, aveva accettato di diventare il custode di quelle piccole fortune.

Hanno freddato lui e la moglie

In Africa, si sa, i segreti non durano molto. Lo sapevano tutti. Così un sabato notte, all’ora del primo sonno, un gruppo di ladri si sono presentati nel recinto di casa di Bernardo chiedendo di consegnare loro tutto il denaro che aveva presso di sé. Alla prima esitazione, l'hanno freddato con un colpo di fucile e con lui hanno ucciso anche la moglie, involontaria testimone del misfatto. Si sono salvati i due giovani figli che dormivano nello stesso recinto.

La mattina seguente, all’ora della prima Messa domenicale, hanno portato in chiesa i due corpi da benedire prima di consegnarli alla terra. Fra la costernazione di tutti i presenti, li hanno deposti davanti all’altare di quella chiesa che Bernardo sognava di vedere finita. Lo hanno poi deposto nella terra, poco lontano, in mezzo ai campi di riso che ondeggiava, verde, al sole caldo dei primi mesi della stagione secca.

Non occorrono fotografie

In Burundi non si tengono le fotografie dei morti. Ma il suo ricordo è fisso nel cuore di tanta gente, insieme con la parola di Cristo: “Nessuno ha amore più grande di chi dà la vita per i suoi amici”. Un ricordo che è anche una preghiera e una speranza: “Se il chicco di grano cade in terra e muore, rimane solo; se invece muore, porta molto frutto”.

Bernardo è morto a causa dell'avidità della guerra ed è diventato un testimone di speranza nella pace.



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 16403.83 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Ottobre 2009

Quando l’integrazione è di casa, Visita al tempio Sikh di Novellara

Mentre racconta a un gruppo di missionari la sua attività con gli extracomunitari arrivati in parrocchia in questi ultimi vent'anni, don Candido ri...
Edizione di Marzo 2023

Di me sarete testimoni

Il Messaggio di Papa Francesco per l’ottobre missionario ultimo scorso, concentrava l’attenzione sulle ultime parole di Gesù agli apostoli, prima d...
Edizione di Dicembre 2008

Le stelle per la Notte Santa

In silenzio, una piccola stella muove i suoi primi passi fuori dalla sua nuvola. Apre gli occhi, pieni di meraviglia per tutto quello che vede per ...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito