Missione Bambini: P. Giuseppe Arrigoni sul lago Tanganika
Veniva dalla Romagna e da lì aveva preso il carattere schietto e un po' focoso, ma anche pieno di umanità. Poi, un bel giorno il giovane missionario p. Giuseppe Arrigoni arriva in Africa, nello Zaire. Sulle rive del lago Tanganika, inizia un'avventura speciale che ha raccontato nel suo diario, "Lo zingaro di Dio". A febbraio 1978 scrive: "Finalmente ho un paio di braghette per il bagno e posso tuffarmi. Non mancano gli spettatori: uno stuolo di angioletti neri osservano "l'ippopotamo bianco".
Non sempre le cose sono piacevoli. A volte ci sono ospiti importuni: "Stanotte mi sono svegliato con un forte prurito al dito di un piede. Gratto, ma mi fa male. Ci siamo: è una "funza" (pulce penetrante) che sta ingrassando a mie spese. Dopo colazione, do il mio piede al cuoco - non per cucinarlo! - e gli consegno pure una spilla. Lui comincia l'operazione per estrarre la pulce. Ho cercato di fare il disinvolto, stringendo i denti, per non rimetterci la faccia. Disgraziata! Si è infilata sotto l'unghia, in profondità. È solo la prima: chissà quante ne arriveranno ancora!".
Nel mese di marzo scrive: "Davanti alla chiesetta di Lusenda c'è una grande pozzanghera; attorno ci sono vari bambini che ancora vanno a quattro zampe. Arriva un'anatra con i suoi piccoli e si gettano dentro a sguazzare. Un bambino, visto che gli anatroccoli si divertono tanto e stanno a galla, si getta dentro, ma... poverino! È andato a fondo ed è uscito tutto infangato come un porcellino. Guarda gli anatroccoli, quasi per dire: perché loro sì e io no? Poi s'aggrappa al seno della mamma e dimentica tutto".
Il lago Tanganika è bellissimo. Contemplare il panorama, soprattutto la sera, è uno spettacolo da non perdere. "Sono solo. Siedo sulla spiaggia di fronte al lago che canta la sua eterna cantilena con le sue onde. Una lucciola continua a sorvolarmi con i suoi mille zig zag. Qualche stella fora la coltre delle nubi, quasi a indicare che dietro c'è qualcosa che vive lontano. Mi sento piccolo in un mondo così grande. Sono come un granellino di questa sabbia che calpesto; un granellino che dovrebbe risplendere come le poche stelle che vedo, per indicare al mondo che, oltre questa vita, c'è una vita lassù senza tempeste e senza ombre".
Quante avventure! Provare per credere: basta andare laggiù, sul lago Tanganika, e c'è l'imbarazzo della scelta!