Missione bambini: La vedova e l’ippopotamo
Una mattina d'estate Kiboko l'ippopotamo si presentò con queste parole: "Attenzione, arrivo, spostatevi tutti! Ho una fame che mi mangerei tutte le piante!". Era appena uscito dall'acqua, quando una vedova gli si mise davanti e lo rimproverò: "Sei il solito! Gli altri coltivano e tu, maleducato, rovini tutto. Sei proprio una bestia!".
"Scusami, mamma", aveva risposto umilmente Kiboko."Sai, ho nuotato tutta la mattina e mi è venuta fame. Ho anche fatto qualche dispetto ai pescatori, cercando di rovesciare le loro barche. Ma mi hanno preso a colpi con i remi e mi fa un po' male la schiena".
"Ma se tu l'avessi chiesto gentilmente", aveva ripreso la donna, "ti avrei detto dove andare. Non ti sei accorto che sono vedova e sola? Nessuno mi aiuta. Mi devo arrangiare. Però, se mi dai una mano, faremo una cosa bellissima e potrai nutrirti anche tu. Vieni con me...". Dopo un tratto di strada in mezzo alla foresta, la vedova aveva detto a Kiboko: "Eccoci arrivati. Prova con i tuoi piedoni a rompere queste zolle di terra. Io poi seminerò e vedrai che presto potremo mangiare i frutti del nostro lavoro". E così Kiboko, assunto in prova dalla vedova, si era messo a lavorare. Lei gli aveva parlato al cuore e lui aveva capito. Il lavoro era diventato più facile.
Ogni giorno, dopo la nuotata, Kiboko andava sul posto. La terra accettava il suo peso e in poco tempo fu pronta. La vedova aveva seminato. E... miracolo! Dopo poco tempo e tanta acqua scesa dal cielo, erano spuntati i fiori e i frutti. E ci fu grande festa.
Disse Kiboko: "Sei veramente generosa e intelligente. È proprio vero che l'unione fa la forza. Cosa ne dici se chiamo anche i miei amici a lavorare e condividere la tua generosità?". "D'accordo", sorrise la vedova. "Ma andate con calma, altrimenti rovinerete tutto. Siete robusti, ma con un po' d'intelligenza la terra accoglierà il vostro lavoro".