Missionaria in Thailandia: Mi sento unita a voi e a Dio
Valentina, saveriana di San Pietro in Cagliari, saluta amici e conoscenti mentre è in attesa di partire per la missione in Thailandia con Antonella.
Non è facile esprimere in poche parole il mio ringraziamento a Dio per questa nuova esperienza di fede che mi porta a seguire Cristo in missione nella Thailandia. La mia prima partenza missionaria è avvenuta sette anni fa, quando ho lasciato i miei genitori e la parrocchia. Sono uscita da me stessa e dai miei progetti di vita, per aprirmi alla volontà di Dio. Il 2 luglio del 2001 è stato per me un giorno speciale di grazia: ho detto “sì” a Dio consacrandomi per la missione. Ho capito che davvero Gesù è via, verità e vita.
Una tenda tra fratelli
Missionaria in Thailandia. “Perché così lontano? Per fare che cosa?” - queste sono le domande che mi sento rivolgere. Non l’ho scelta io questa nazione, anche se l’Asia era nei mie desideri. Il mandato missionario lo si riceve. È la chiesa che ancora oggi invia missionari e missionarie nel mondo.
Le saveriane missionarie di Maria lavorano nel nord della Thailandia. Testimoniano il loro amore al vangelo in vari modi: aiutano le tribù della zona montagnosa ad inserirsi nella società; aiutano i bambini ad andare a scuola; spiegano la parola di Dio con la catechesi; seguono i catecumeni e le prime comunità cristiane; offrono assistenza sanitaria. Seguendo la missione del Verbo incarnato, che si è fatto veramente uno di noi, anch’io sono chiamata a porre la tenda tra questi fratelli e sorelle.
La fatica della missione
Partirò con Antonella Del Grosso, una consorella saveriana di Foggia. Siamo in attesa di ricevere il visto come “missionarie”. Sappiamo che per noi due, in questo periodo iniziale, l’amore alla missione passerà attraverso la fatica di imparare la lingua thai, di studiare la cultura e la religione della gente. Sono fasi importanti per diventare strumenti idonei nelle mani di Dio e per poter comunicare agli altri la gioia del vangelo.
In lingua thai, “grazie” si dice “Koop kun kà”. È la prima parola che ho voluto imparare. Infatti, è con questo atteggiamento di gratitudine che desidero iniziare la mia esperienza missionaria in Thailandia, sentendomi unita a tutti voi e a tutta la chiesa di Dio. Accompagnateci con la vostra preghiera.