Mi sono messo a servizio, Pensionato in Amazzonia
Sin da piccolo la figura del missionario mi ha sempre attratto. Crescendo, i saveriani cremonesi p. Ernesto Luviè in Bangladesh, p. Claudio Marinoni in Brasile e poi p. Matteo Rebecchi in Indonesia, hanno rafforzato in me il desiderio di vedere e toccare con mano quanto sentivo attraverso i loro racconti. Poi gli anni sono passati...
Un'accoglienza inaspettata
Appena raggiunta l'età della pensione, sono sbarcato ad Abaetetuba in Amazzonia, anche se mio desiderio era raggiungere l'Africa. La prima esperienza è stata di tre mesi: da fine novembre 2005 a fine febbraio 2006. Questo viaggio mi ha subito messo di fronte a una lingua e a un clima per me nuovi; ma la sorpresa, che non mi aspettavo, è stata l'accoglienza e il calore della gente.
Mi sono messo a disposizione di missionarie, missionari e volontari locali per qualsiasi lavoro. Ho conosciuto anche il cremonese Andrea Franzini e così ho potuto dare il mio aiuto nella pastorale dell'infanzia e dell'adolescenza e nelle altre attività pastorali, molto attive nella chiesa brasiliana.
Ho avuto anche l'opportunità di recarmi in molte località della vasta diocesi fluviale di Abaetetuba, conoscendo le difficoltà delle strade dentro la foresta. Un'altra bella esperienza l'ho fatta con il "parroco delle isole", vivendo tre giorni nell'arcipelago composto da una cinquantina di isole abitate sul fiume Tocantins. Insomma, sono stati tre mesi intensi, sia per l'aspetto umano che per la mia fede.
La gioia di riabbracciarci
A gennaio 2007 sono tornato ad Abaetetuba con ancor più convinzione e vigore. Come la volta precedente, mi sono messo a servizio, cercando di svolgere gli incarichi che mi venivano assegnati. Questa volta mi sembrava di essere rientrato "a casa", in ambienti conosciuti. Mi sono presentato in tante famiglie senza preavviso, cogliendole di sorpresa. Erano state gentili con me quando non mi conoscevano; figuratevi la gioia nel riabbracciarci!
La loro reazione mi ha riempito di gioia. Ho stretto rapporti migliori con chi già conoscevo e ho conosciuto tante nuove persone. Ringrazio il vescovo mons. Flavio Giovenale, che mi ha accolto fraternamente in casa sua, i saveriani e le saveriane. Mi unisco con gioia a tutta la famiglia saveriana per l'ormai prossima canonizzazione del Conforti, loro fondatore e modello di santità.
Grazie anche alla mia parrocchia di Roggione e Pizzighettone, e ai tanti amici che mi hanno sostenuto. Un grazie particolare alla mia famiglia e soprattutto a mia moglie, che mi ha permesso di arricchirmi nello spirito con queste nuove conoscenze.
Sono partito con un piccolo bagaglio, ma sono tornato con bauli strapieni: è più ciò che ho ricevuto dalla gente brasiliana di quanto io abbia dato loro.