“Ma quanto scocciate!”
Uno degli apostoli di Gesù, evidentemente scocciato da quattro mocciosi, non ne poteva più e comincia a gridare: “Andate a giocare da un’altra parte; qui si fanno cose serie e non da bambini”. I quattro (Giobbe, Isaia, Sara e Rachele) fanno finta di andarsene, ma poi si nascondono dietro una pianta.
Qualcuno commenta: “Questi sarebbero gli apostoli del maestro buono? Lui è buono, certo, ma loro si sono dimenticati che un po’ di anni fa erano bambini come noi”. “Giobbe - interviene Rachele - glielo andiamo a dire?”.
“Ci vai tu, Sara; sei la più svelta a correre - dice Isaia - glielo dici tutto d’un fiato. Noi, ti stiamo vicini nel caso il capo degli apostoli intervenga. Non avere paura”. “Paura io?”… Sara va di corsa verso il gruppo degli apostoli. Apre la bocca e scarica su Pietro e gli altri tutto quello che aveva da dire. Poi si mette a correre.
Allora Gesù interviene: “Sara, vai a chiamare i tuoi amici. Ho bisogno di voi per fare una bella predica a questi testoni”. Così anche gli altri sbucano da dietro una casa e si avvicinano a Gesù, senza paura. Chi ha paura di Gesù, non sono certo i bambini.
“Ascoltatemi bene, voi grandoni - comincia Gesù - se uno non si fa piccolo come un bambino, non entrerà nel regno dei cieli. Mettetevelo bene in testa”. Un applauso, urla, fischi e quant’altro esce dalle bocche anche degli altri bambini che si erano avvicinati per ascoltare. Gli apostoli non sanno più dove nascondersi.
Allora Pietro, dato che era il capo, prende i bambini sotto le sue braccia, li accarezza ed estrae dalla sua bisaccia qualche dolcetto che si era portato da casa per ricordarsi quelli che gli faceva la mamma, quando era bambino…