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Lontani e così vicini

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Un’esperienza di fatica e gioia

Cesare, Reinaldo, Gigi e Raimundo, i quattro novizi saveriani del primo anno, ci raccontano la loro esperienza di apostolato e di vita comunitaria.

Nel primo anno di noviziato è prevista un’esperienza di servizio e di vita comunitaria per sperimentare gioie e dolori della vita missionaria. Per questo abbiamo passato tre mesi a Udine nella Casa dell’Immacolata, una struttura che accoglie minori immigrati e li inserisce nella società italiana attraverso un percorso educativo. Abbiamo insegnato loro un po’ d’italiano e partecipato alle attività ricreative.

I confini della terra

I ragazzi provenivano da Romania, Albania, Montenegro, Bangladesh, Sierra Leone, Camerun e Marocco. È difficile descrivere a parole ciò che abbiamo vissuto. Dovremmo parlarvi di Joan e di Petru, di Sea e di Said, delle loro storie ferite, della loro fuga dalla patria, organizzata e pagata dagli stessi familiari che li hanno spediti in Italia in cerca di fortuna e di futuro.

Dovremmo raccontarvi delle loro risate, delle partite a pallone, dei piccoli lavori, della loro risurrezione, della loro speranza. Dovremmo anche raccontarvi come la loro esuberanza giovanile abbia potuto trasformarsi in rabbia, nervosismo o violenza.

Vi esprimiamo, invece, la nostra gioia di aver potuto vivere con loro ciò che il Signore ci ha chiamato a vivere “fino agli estremi confini della terra”, ma anche della fatica nel comprendere la loro cultura o nel trovarceli ogni momento a bussare alla nostra porta.

Una grande occasione

È questa la nostra realtà: eravamo così vicini e allo stesso tempo così lontani da loro. Non ci separava solo la cultura, ma anche la religione: molti sono ortodossi e protestanti; una decina sono musulmani. Sebbene tutto ciò rendesse il nostro incontro più faticoso, non diventava un ostacolo, ma una grande occasione.

Proprio questo ci permetteva di annunciare Cristo e il suo infinito amore per l’uomo in tanti modi. Offrendo il nostro tempo, il nostro affetto e la nostra amicizia, potevamo trasmettere loro i valori in cui crediamo.

Imparare ad accogliere

È possibile testimoniare Gesù Cristo in tante forme: vivendo con semplicità accanto a loro; raccogliendo speranze e desideri buoni; confrontando le varie esperienze di vita che ognuno porta con sé. Abbiamo imparato che la missione non è solo dare, ma anche imparare ad accogliere le ricchezze dell’altro vivendole come una grande opportunità di crescita.

Ora siamo tornati ad Ancona dove continueremo il cammino formativo, fortificati da questa prima esperienza  comunitaria e di apostolato.



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