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Sto scrivendo questo articolo, affidato alla pubblicazione del calendario saveriano 2021 in arrivo nelle vostre case. È il 24 settembre. La liturgia propone il celeberrimo testo di Qoèlet: "Vanità delle vanità, tutto è vanità". Affermazione niente affatto male per imbastirci una riflessione da calendario, sulle cose che ci passano, inafferrabili, davanti; sul tempo che scorre inesorabile; sulla leggera increspatura che gli avvenimenti provocano nella nostra vita quotidiana, per spegnersi immediatamente e far posto a quelli successivi.

Il saggio della Bibbia scrive: “Tutti i fiumi scorrono verso il mare, eppure il mare non è mai pieno: al luogo dove i fiumi scorrono, continuano a scorrere” (1,7). Sono dello stesso tenore anche le considerazioni che facevano i pensatori della Grecia antica che, per parte loro, si esprimevano così: "Panta rei, os potamòs" ovvero, tutto scorre come l'acqua di un fiume. Realismo? Pessimismo? Come reagire? Nel pensiero greco antico si sono sviluppate filosofie all'insegna dell'edonismo e dell'epicureismo, delle cose, le quali consigliavano di cogliere l'attimo presente, l'unico di cui disponiamo e da esso spremere tutto il piacere che ci può offrire! Risposte diverse venivano elaborate in ambito biblico.

Il Salmo 90. I calendari ci offrono una cornice convenzionale in cui collocare questo venirci addosso del tempo, proprio come ci ammonisce Qoèlet: "Tutto ha il suo momento, e ogni evento ha il suo tempo sotto il cielo" (v. 3,1). Il fatalismo pessimistico non è la reazione giusta. Le opere quotidiane che compiamo "sotto il cielo" non si perdono nel nulla, tutte sono, al contrario, un momento di peso. Tra i Salmi, c’è n'è uno che si interroga sul problema e ne discute con Dio, Lui che "sta" saldo "da sempre e per sempre" e Lo prega così: "Rendi salda per noi l'opera delle nostre mani, l'opera delle nostre mani rendi salda" (v. 17), chiede cioè una tavola di ancoraggio, uno scoglio che si erga, stabile e sicuro, nel bel mezzo dello scorrere continuo delle acque del fiume della vita. È il Salmo 90. Andrebbe letto.

Insegnaci a contare i nostri giorni. Penso alla semplice utilità del calendario, da sfogliare con trepida fiducia: 1° gennaio… 31 dicembre, come una lunga processione di istanti, che si distende e avanza compatta come un esercito di soldatini in marcia. Immagine di una vita non sfilacciata, non priva di una meta, non oziosa e inerte. Ognuno di essi procede con in mano un filo, ognuno passa questo testimone a chi lo segue: "Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio" (v. 12). Questo filo è la sapienza del cuore che ci "guiderà con prudenza nelle nostre azioni" (Sap 9, 11).
Impariamo a contare fino a 365. Il Signore, roccia salda e sicura, benedica i vostri giorni del 2021.



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