Skip to main content

Li avrete sempre con voi, I poveri di oggi

Condividi su

A volte leggiamo il vangelo come fosse un discorso simbolico, che non va preso alla lettera, che si applica solo a Gesù e non agli esseri umani. In questi ultimi tempi sono spesso riandato a quella parola riportata nel vangelo di Matteo: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". Perché nel nostro Paese quasi ogni giorno, chi "non ha dove posare il capo" è oggetto di cattiverie, gesti di disprezzo e anche di misure istituzionali. E tutto questo, alla faccia di quell'identità culturale cristiana che certi vogliono sbandierare a ogni costo e salvare dall'assalto di certi altri intrusi...

Solo qualche fatto tra i molti

La polizia impedisce ai volontari di distribuire tè caldo ai barboni rifugiati nella stazione di Mestre, perché... "non avete l'autorizzazione". A Genova, sotto i portici del teatro Carlo Felice è morto "Babu", dopo la sbrigativa operazione di pulizia che, la vigilia di Natale, ha eliminato le coperte "sporche" regalate dalla Caritas ai senzatetto. A Brescia sono state tolte le panchine dalle piazze, perché usate da extracomunitari. A Rimini "per noia" quattro giovani teppisti locali hanno dato fuoco ad Andrea di 46 anni, il barbone che dormiva su una panchina.

Nella sala d'aspetto della stazione centrale di Milano, nell'indifferenza generale dei passeggeri, è morto Mario, un clochard da tutti conosciuto. A Firenze la polizia ha comminato una multa di 160 euro a un povero cristo che passava la notte all'addiaccio con una motivazione surreale: "Dormiva in modo palesemente indecente". A Verona il sindaco non vuole più che, alla voce indirizzo nella carta d'identità per i senza fissa dimora, si usi l'eufemismo semplice e chiaro "via dell'accoglienza", ma un brutale "senza indirizzo".

Culto della verità? Magari! Viene il pensiero che dietro ci sia invece una chiara filosofia e l'intenzione di tener separata la gente "perbene" da "quelli là", che rovinano il look delle nostre città, l'immagine perbenista della nostra società. Qual è la vera motivazione: si vuole eliminare l'accattonaggio? per promuovere socialmente i poveri? o per la tanto sbandierata sicurezza?

"Li avrete sempre"

"I poveri li avrete sempre tra di voi", ha detto Gesù. Nessuno di noi si sogna di negare il dovere di metterli in condizione di promuoversi: la Caritas ne ha fatto il suo programma, in linea con la chiesa che ha cominciato a farlo ben prima di coloro che oggi vogliono darle lezioni di promozione umana.

Nessuna meraviglia. Ma è pur doveroso denunciare l'aria che ci si fa respirare. Quando leggerete questo editoriale, voglio sperare che il buon senso abbia fatto cancellare la proposta del governo di imporre agli extracomunitari altri 50 euro come "contributo anticrisi", insieme con l'altra di chiedere 10mila euro a chi intende avviare una piccola impresa. Non dovrebbero essere invece sostenuti? E questa nostra "crisi" non sarebbe da farla pagare a chi l'ha causata?

Un noto giornalista italiano ha voluto ricordare, a questo proposito, che i barboni hanno sempre fatto parte della vita anche culturale europea. E ricorda Il viaggio d'inverno di Franz Schubert;  Il tabarro di Puccini con la Frugola perennemente intenta a rovistare tra i rifiuti; il barbone Micawber nel David Copperfield di Charles Dickens; l'Andreas Kartack de La leggenda del santo bevitore di Joseph Roth; i personaggi di film famosi come l'indimenticabile Charlot, il Miracolo a Milano di Vittorio De Sica, l'Archimède le clochard con Jean Gabin, La ricerca della felicità di Gabriele Muccino. Giusto.

"L'avete fatto a me!"

Ma noi cristiani non dovremmo ritrovare la commozione che Francesco d'Assisi sentiva per i poveri, l'amore che madre Teresa offriva "ai più poveri dei poveri"? E non dovremmo capire e riconoscere che i barboni sono anche un prodotto della nostra società, e che i "santi bevitori" sono sotto i ponti perché lo Stato, dopo aver abolito l'orrore dei manicomi, si è dimenticato di trovare alternative decenti a chi non ha una famiglia in grado di farsene carico?

A questi fratelli nei giorni di gelo, oltre a una coperta, dobbiamo qualcos'altro: un po' di attenzione e di rispetto, almeno. Perché "ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli, l'avete fatto a me".



Scarica questa edizione in formato PDF

Dimensione 3570.63 KB

Gentile lettore,
Continueremo a fare tutto per portarvi sempre notizie d'attualità, testimonianze e riflessioni dalle nostre missioni.
Grazie per sostenere il nostro Giornale.


Altri articoli

Edizione di Gennaio/Febbraio 2018

Un ritiro dopo l’altro

La settimana degli esercizi spirituali a San Pietro in Vincoli, dal 6 al 12 novembre 2017, per gli studenti teologi di Parma, è stata predicata dal...
Edizione di Novembre 2022

Il locale si capisce con l’universale

Il cardinale di Bologna e Presidente della Cei, Matteo Zuppi, è stato ospite del Festival della missione di Milano. Prima dell'incontro sul tema “F...
Edizione di Marzo 2007

Non ho più paura, continuo!

Alla fine di dicembre, alcuni giovani di Ancona, Salerno, Sardegna e Vicenza hanno trascorso alcune giornate nella casa saveriana di Ancona, per un...
Logo saveriani
Sito in costruzione

Portale Unico dei Saveriani in Italia

Stiamo finalizando la nuova versione del portale

Saremmo online questa estate!

Ti aspettiamo...

Versione precedente del sito