Laudato si’… la missione globale
Il 30 ottobre a Este, nell’istituto salesiano “Manfredini”, ci siamo ritrovati per ascoltare p. Marcello Storgato, direttore di “Missionari Saveriani”, che ci ha parlato dell’enciclica di papa Francesco Laudato si’.
La casa comune
Ci voleva proprio questa riflessione al termine del mese missionario. “Il tema del creato - ha detto p. Marcello - è un punto forte dei missionari che hanno cercato di far risuonare dappertutto la voce di chi non ha voce. E le parole del papa ci danno un forte incoraggiamento. Lui ha capito il grido della terra e dei poveri sulla terra. C’è un rapporto nuovo tra ecologia e poveri, tra terra e poveri, tra umiliati e impoveriti. Nello sfruttamento ecologico si vede una delle cause di sperequazione tra le persone”.
Per prima cosa p. Marcello ha dato uno sguardo d’insieme sull’enciclica. “La domanda da cui è partito il papa è questa: che tipo di mondo desideriamo trasmettere a chi verrà dopo di noi? Dobbiamo creare la mentalità della casa comune, dove abita l’umanità come unica famiglia.
Chiediamoci ancora: per quale fine siamo venuti in questa vita?
Perché questa terra ha bisogno di noi? La terra si lamenta e i suoi gemiti si uniscono a tutti i sofferenti del mondo”.
Tutti siamo sollecitati a una conversione ecologica per prenderci cura di questa casa comune. Sappiamo che la speranza non è un’illusione, perché l’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la casa comune. “Occorre unire le forze e dialogare a tutti i livelli per vivere insieme”.
Dio è all’opera: diamogli una mano
L’enciclica propone un itinerario, che parte dall’ascolto della situazione e dalle conquiste della scienza, per poi vedere cosa ci dice la Bibbia, qual è la radice dei problemi. Uno sguardo è lanciato alla tecnocrazia e al ripiegamento dell’essere umano. Infine, è avanzata la proposta dell’ecologia integrale (dimensioni umane e sociali), consapevoli che nessun progetto funziona, se non c’è una coscienza formata.
I temi, come cerchi concentrici, si possono riassumere così: l’intima relazione tra poveri, la fragilità del pianeta, una critica alla tecnocrazia, tutto nel mondo è connesso, cercare nuovi modi, il valore di ogni creatura, il senso dell’ecologia, la grave responsabilità dei politici e infine, la cultura dello scarto.
Padre Marcello ci ha invitato a riflettere su alcuni problemi, come l’acqua (chi ne è privo, fa fatica a vivere), la bio-diversità e il debito pubblico che diventa anche “debito ecologico” (si preserva il verde a casa nostra e si distrugge quello in casa altrui, nel mondo).
Per finire, non dimentichiamoci che “Dio è all’opera e noi dobbiamo dargli una mano”.