Laici saveriani: Viaggi disperati in cerca di speranza
A fine dicembre, il governo Meloni ha introdotto un codice di condotta da applicare alle navi delle ONG che prestano soccorso in mare: una volta aiutati i migranti, l’equipaggio dovrà avvisare tempestivamente le autorità italiane che assegnano a questo punto un porto di sbarco sicuro, qualunque esso sia, e senza soste per effettuare eventuali “soccorsi plurimi”. Se si violano le norme, viene negato l’ingresso delle navi nei porti italiani, il comandante può incorrere in una sanzione amministrativa ed essere imposto il fermo amministrativo della nave fino a 2 mesi come accaduto alla Geo Barents, bloccata per 15 giorni, dopo l’ultimo sbarco di Ancona per non aver messo a disposizione la scatola nera. Evidenti le motivazioni: aumentare i costi sostenuti dalle navi e allontanare per giorni le navi stesse dalle acque in cui vengono effettuati più frequentemente i soccorsi.
Nei mesi scorsi abbiamo vissuto l’esperienza diretta dello sbarco di oltre 150 migranti arrivati ad Ancona in quattro diverse occasioni. Tante persone, già pesantemente provate, sono state costrette ad un penoso prolungamento del loro viaggio per giungere nel porto dorico. La Caritas diocesana è stata inserita nel tavolo di lavoro insieme a prefettura e protezione civile, per aiutare le operazioni di sbarco. Siamo stati tra le prime persone ad accogliere i migranti della Geo Barents. Ci facevamo dire il numero di braccialetto che indossavano e ne mettevamo un altro, mentre comunicavamo i vari dati all’assistente sociale della prefettura. Erano tutti maschi e avevano al polso un bel numero di braccialetti… È stato difficile mantenere un certo decoro, sorridere con gli occhi attraverso la mascherina, pronunciare un welcome strozzato, comunicare un senso di accoglienza, rassicurare. Non poter chiedere il nome, ma etichettarli con un numero… vi lasciamo immaginare cosa ci ha suscitato. Non potremo dimenticare la spossatezza dei corpi, gli sguardi sfiniti e smarriti che ci rivolgevano. Nonostante le cure e le attenzioni, non riusciremo mai a capire che cosa li ha spinti, quali sentimenti li hanno pervasi, dove hanno trovato la forza o la sconsideratezza di compiere quel viaggio.