La storia saveriana a Gallico
Don Galatti poi ha voluto ricordare alcuni saveriani che in questi anni hanno lasciato un’impronta indelebile della loro opera missionaria a Reggio. Tra questi, p. Giovanni Toninelli, al quale si deve l’opera “Popoli fratelli” a Concessa; p. Giovanni Pes, p. Salvatore Gurrieri e p. Tonino Manzotti, anche amministratori parrocchiali di San Nicola di Bari in Santa Domenica; p. Oliviero Ferro, amministratore parrocchiale di Villa San Giuseppe; p. Giorgio Lanaro, morto tragicamente qualche anno fa e insegnante in seminario di antropologia teologica; p. Nicola Colasuonno, amato rettore di questo santuario per ben sei anni.
Sintonia e amicizia
Don Gaetano ha ricordato gli ultimi saveriani con i quali ha condiviso a Gallico il servizio pastorale, e con i quali c’è sempre stata una grande sintonia. Padre Ezio Marangoni, che ha ringraziato per la sua opera al Centro missionario diocesano; p. Ercole Marcelli, pastore a Villa San Giuseppe e attualmente in servizio ai confratelli malati a Parma; p. Mario Guerra, famoso Babbo Natale, scomparso l’anno scorso.
Ha proseguito ricordando anche p. Ezio Meloni, vice-parroco a San Biagio e attualmente tornato nella sua Sardegna, nella comunità saveriana a Cagliari; p. Giuseppe Lorenzato, con il cuore sempre in missione e legato alla chiesa di San Biagio, dove andava spesso a celebrare, e pronto a partire per la sua ultima missione in Sierra Leone; p. Flavio Bacchin da quasi diciannove anni a Gallico.
Il saluto a p. Felotti, ultimo rettore
Don Gaetano si è poi rivolto a p. Felotti: “L’ultimo grazie va a te, p. Pierluigi. Abbiamo condiviso la cura pastorale della comunità parrocchiale di San Biagio e del santuario Mariano in questi ultimi anni. Cambiano i tempi e le situazioni, cambiano anche gli uomini e le esperienze, ma un segno di continuità resta. L’opera di padre Aurelio, benedetta nel suo nascere da mons. Giovanni Ferro, verrà proseguita dai padri Somaschi, che fra qualche giorno accoglieremo in santuario.
A voi saveriani va il grazie di tutta la comunità gallicese per quasi 50 anni di vita donata, celebrata in tante Eucaristie e poi condivisa e spesa su tutto il territorio di Gallico Superiore e nei vicini paesi”.
L’affetto di tanti amici
Il notaio Gregorio Gangemi ha salutato e ringraziato i missionari saveriani a nome del popolo gallicese e ha ripercorso brevemente la storia del santuario, dal terremoto ai giorni nostri.
“Il santuario, distrutto dal terremoto del 1908, per un lungo periodo è stato ospitato in una costruzione baraccata che sorgeva accanto all’attuale santuario. Solo nel dopo-guerra, mediante l’intensa attività del sen. Antonio Trapani Lombardo e del figlio, con la collaborazione dell’ing. Francesco Gangemi, è stato ricostruito così com’è oggi”.
Tante altre voci hanno voluto ringraziare e salutare i saveriani: don Stefano Ripepi a nome dei sacerdoti; Franchina Romano e Pino Crupi a nome del gruppo “Pace e Bene”; un giovane a nome del coro e del gruppo giovanile missionario di Gallico. Infine Pasqualino Fiumanò, presidente dell’associazione dei portatori della Vara, ha consegnato a p. Pierluigi un targa con scritto: “Un sentito e sincero grazie per il tuo apostolato nella nostra comunità”.
Nell’omelia, padre Pierluigi è stato quasi lapidario: ha ringraziato tutti coloro che sono intervenuti e il popolo dei fedeli che ha gremito la chiesa, e ha concluso con queste semplici e significative parole: “Questa è stata una Messa di ringraziamento a Dio che, per tutti questi anni, ci ha concesso di incontrarci a Gallico e di diffondere nella chiesa Reggina il motto del nostro fondatore san Guido Conforti, «Facciamo del mondo una sola famiglia»”.
La serata si è conclusa nella sala azzurra con un fraterno buffet.