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La solidarietà dei poveri, 30anni missionario in Brasile

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Padre Lorenzo è friulano di Mortegliano. Dopo 31 anni di vita missionaria in Brasile, è in Italia per un periodo di riflessione e riposo. Racconta un po’ della sua esperienza.

Ricordo il giorno della mia prima partenza dall’Italia come se fosse oggi. Era il 18 gennaio del 1974. La traversata dell’oceano Atlantico fino al Brasile è durata 13 giorni. Dal porto di Santos, viaggiando verso San Paolo, ci siamo imbattuti in una nebbia fitta che non ci lasciava vedere nulla. Da quel giorno sono passati 31 anni.

2005 12 Mattiussi BrasileC’è voluto un po’ di tempo per acclimatarmi, imparare la lingua e immergermi nella nuova cultura. Con calma e con entusiasmo, ho cominciato a lavorare là dove i superiori mi dicevano di andare. Così ho potuto vivere varie esperienze lavorando in alcune parrocchie modeste e in altre più importanti, quasi sempre nella regione del Paranà, nella parte meridionale del Brasile. Ho trascorso gli ultimi anni nei “conjuntos”, i quartieri popolari di Condrina, che una volta era considerata la capitale brasiliana del caffè.

Un’esperienza significativa

Ci sono tre parole molto familiari ai cristiani impegnati del Brasile: liturgia, bibbia e carità. Le loro liturgie sono una vera festa. La parola di Dio è letta e commentata con grande spontaneità. La carità si traduce in profonda sensibilità per tutti i bisognosi. Questi tre valori vitali sono sempre presenti nella vita delle comunità cristiane e interagiscono tra loro.

Ma nei due tempi forti dell’avvento e della quaresima, la Parola e la carità risaltano maggiormente. Le famiglie si riuniscono in gruppi a pregare, cantare, leggere la parola di Dio e riflettere. Così si preparano a celebrare il Natale e la Pasqua, le due feste che meglio esprimono la povertà di Betlemme e il martirio del Calvario, insieme a tutte le vittime delle ingiustizie umane.

I poveri si aiutano

L’ultimo giorno della novena natalizia e la domenica delle Palme sono i due momenti culminanti in cui si manifestano la forza della Parola e i frutti della carità. Con i cuori aperti all’amore di Dio e sensibili alle sofferenze umane, i cristiani celebrano la condivisione della fede e della carità.

Il frutto della generosa collaborazione di tutti, viene raccolto, messo tutto insieme e poi distribuito in sacchetti. Sono le cosiddette “ceste basiche”, che i membri della san Vincenzo portano in dono alle famiglie più bisognose. Si cerca così di aiutare sopratutto le giovani gestanti e le mamme povere che hanno bambini piccoli. Grazie a Dio i bambini sono ancora numerosi e sono la vera ricchezza del Brasile.

Sono esperienze belle ed entusiasmanti. Ci sono anche difetti e qualche sorpresa sgradevole, ma i risultati concreti della compassione incoraggiano a proseguire su questo cammino di donazione. È una strada alla quale continuamente dobbiamo educarci e che vale la pena percorrere tutti insieme.

“L’avete fatto a Me!”

Warta è un piccolo paese di 2.500 abitanti. Molti appartengono alle sette protestanti. Eppure, sono riusciti a mettere insieme e a distribuire ben quarantotto ceste basiche. Questo è un risultato incoraggiante e gratificante per i numerosi poveri, vittime del sistema iniquo vigente. Il sistema economico porta profitto a pochi, che poi mostrano tanta durezza di cuore verso coloro che lavorano e sudano, senza poter vivere una vita dignitosa. Così i poveri lazzari si moltiplicano.

Nonostante tutto, l’intera comunità cristiana vive un momento esaltante e pieno di speranza quando unisce e fonde armoniosamente i momenti celebrativi della fede cristiana con l’attenzione cordiale ai veri bisognosi. Questo è possibile quando è viva la convinzione che qualunque cosa facciamo ai poveri “l’avete fatta a Me”.



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