La ripresa di un cammino, Vocazioni in Bangladesh
I saveriani sono arrivati in Bangladesh quasi 60 anni fa, nel 1952. Per circa venticinque anni si sono prodigati per la crescita della chiesa diocesana di Khulna, con le sue numerose strutture: parrocchie, scuole e orfanotrofi, ambulatori e ospedali.
Alla fine degli anni '70, hanno dato inizio alle cosiddette "Vie nuove", attività attraverso le quali hanno favorito l'annuncio diretto del vangelo ai non cristiani, oltre le parrocchie. A tutto ciò ha fatto seguito l'apertura di Noluakuri, nuova presenza missionaria tra le popolazioni tribali nel nordest della nazione. A fine anni '80, i saveriani hanno intrapreso anche attività di carattere sociale, come quella per i bambini di strada.
Formare giovani missionari
Nel frattempo, la chiesa locale è cresciuta in maturità e numero. Dopo un primo periodo di animazione vocazionale, nel 1995, abbiamo iniziato la formazione di giovani bengalesi intenzionati a diventare missionari saveriani. La formazione è stata temporaneamente sospesa nello scorso 2007, per dare tempo alla comunità saveriana di prepararsi bene a questa importante attività.
In dodici anni i saveriani in Bangladesh hanno avuto ventinove giovani candidati. Di questi, dieci hanno fatto i voti religiosi e sono stati inviati nelle diverse teologie internazionali; due hanno raggiunto il sacerdozio e ora sono missionari nelle Filippine e in Ciad.
Nel 2009 i saveriani hanno deciso di riprendere l'attività formativa per i giovani che desiderano diventare missionari. Tre candidati sono ora nella casa di formazione a Dhaka e frequentano il biennio filosofico presso il seminario maggiore della città.
Un duplice risultato
Alcune motivazioni importanti ci hanno spinto a ripartire in questa nuova avventura così delicata. L'apertura dell'attività di formazione in Bangladesh è il risultato della fede di saveriani coraggiosi e lungimiranti che, mossi dallo spirito di Dio, hanno saputo apprezzare la cultura locale e testimoniare che Gesù chiama tutti a seguirlo sulla via della missione nel mondo.
La crescita delle vocazioni sacerdotali e religiose nel Paese è un segno importante che noi saveriani non possiamo ignorare.
La constatazione del crescente numero di vocazioni sacerdotali e religiose nel sud del mondo invita la chiesa a considerare la dimensione universale della vocazione e l'apertura di ogni popolo e nazione alla chiamata di Dio.
La decisione di accogliere e seguire giovani bengalesi nella nostra famiglia missionaria ha richiesto tre anni di riflessione e autocritica. Il cammino non è privo di ostacoli, ma può offrire un duplice ed efficace risultato: formare nuovi giovani missionari, che dal Bangladesh partano per le missioni; e trasformare noi stessi in missionari sempre più convinti che Gesù continua a chiamare i suoi discepoli in tutte le nazioni, affinché lo seguano in modo radicale con i voti religiosi per la missione universale.