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La Parola nel cuore della missione

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Entrando in Quaresima, mi viene spontaneo ritornare alla terza domenica di gennaio che, per volontà di Papa Francesco, è la domenica della Parola di Dio. Il vivo desiderio del Papa è di incrementare nel cuore di tutti i battezzati la conoscenza, l’amore e la frequenza della Sacra Bibbia. “La Chiesa ha sempre venerato le divine Scritture, insegna il Concilio Vaticano II, come ha fatto per il Corpo stesso di Cristo, non mancando mai, soprattutto nella sacra Liturgia, di nutrirsi del Pane di Vita dalla mensa sia della Parola di Dio che del Corpo di Cristo, e di porgerlo ai fedeli” (Sulla Divina Rivelazione).

La Parola di Dio è stata il cuore della predicazione di Gesù ed è la strada del rinnovamento della Chiesa in ogni epoca. Una provvidenziale riforma delle strutture e una rinnovata pastorale ecclesiale sinodale potranno nascere e fiorire solo se la Parola di Dio sarà l’anima della conversione nelle persone e nelle comunità cristiane e religiose. Questa domenica della Parola di Dio non è novità nella nostra Chiesa udinese. Nel 1998, infatti, l’arcivescovo mons. Alfredo Battisti istituiva la Festa diocesana del Verbum Domini, la domenica dopo il Battesimo di Gesù, per festeggiare la pubblicazione della Bibbia in Friulano.

“Da sette secoli si celebra la festa del Corpus Domini, in questa domenica celebriamo in diocesi la festa del Verbum Domini”, disse mons. Battisti, che intendeva “richiamare la fede del popolo friulano sulla presenza di Cristo nella Sacra Scrittura, nella Parola di Dio contenuta nella Bibbia”. Egli vedeva lontano e così si esprimeva: “Vorrei che nelle parrocchie nascessero gruppi biblici o gruppi del Vangelo; vorrei che le famiglie valorizzassero la presenza del Libro eterno in casa; vorrei che ciascun cristiano legga, preghi la Bibbia, magari con il metodo della Lectio divina”.

Istituendo per tutta la Chiesa la domenica della Parola di Dio, papa Francesco si augura che le comunità cristiane vivano in modo solenne questa domenica, luce e anima di tutto l’anno liturgico: “Nella celebrazione eucaristica si intronizzi il testo sacro, così da rendere evidente all’assemblea il valore normativo della Parola di Dio; si evidenzi la sua proclamazione e si adatti l’omelia per mettere in risalto il servizio che si rende alla Parola del Signore… I parroci trovino le forme per la consegna della Bibbia, o di un suo libro, a tutta l’assemblea in modo da far emergere l’importanza di continuare nella vita quotidiana la lettura, l’approfondimento e la preghiera con la Sacra Scrittura, con un particolare riferimento alla Lectio divina”.

San Paolo, nella lettera ai Romani, afferma che la fede cristiana può sbocciare e fiorire solo dalla predicazione e dall’ascolto assiduo della Parola di Dio. Le Chiese della Riforma, infatti, si sono conservate e si sono consolidate proprio grazie alla lettura insistente e alla pratica della Parola di Dio. Iniziando la sua missione petrina, Papa Francesco diceva: “Come vorrei trovare le parole per incoraggiare una stagione evangelizzatrice più fervorosa, gioiosa, generosa, audace, piena d’amore fino in fondo e di vita contagiosa! Ma nessuna motivazione sarà sufficiente se non arde nei cuori il fuoco dello Spirito, dal momento che Egli è l’anima della Chiesa evangelizzatrice… Prego lo Spirito Santo, che venga a rinnovare, a scuotere, a dare impulso alla Chiesa in un’audace uscita fuori da sé per evangelizzare tutti i popoli… Che amore per Gesù è quello che non sente la necessità di parlare di Lui, di presentarlo, di farlo conoscere? Se non proviamo l’intenso desiderio di comunicare Gesù, abbiamo bisogno di soffermarci in preghiera per chiedere a Lui che torni ad affascinarci, che apra il nostro cuore freddo e scuota la nostra vita tiepida e superficiale… Il Vangelo infatti risponde alle necessità più profonde delle persone, perché tutti siamo stati creati per l’amicizia con Gesù e l’amore fraterno” (La gioia del Vangelo).

San Guido Maria Conforti, nostro fondatore, è partito dall’indimenticabile esperienza del Crocifisso. Lì, in quell’incontro di cuore e di mente, è nato il suo progetto missionario di fondare una Famiglia religiosa che si dedicasse totalmente all’annuncio del Vangelo, dove Gesù non fosse ancora conosciuto e amato, perché il mondo intero diventasse Famiglia di Dio.

Quaresima è allora ripartenza anche per noi: “La religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture ravvivi la nostra vocazione e ci renda missionari secondo il cuore missionario di Gesù”.



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