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La Parola di Dio forza del riscatto

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I saveriani di Goma-Ndosho hanno sottoposto allo studente abbè Sébastien Cikuru Cirimwami un questionario, per sapere come vivono i giovani congolesi e come si stanno preparando al Sinodo. Ecco cosa è emerso. 

Cosa fate per prepararvi al Sinodo?           
I giovani sono stati invitati a rispondere al questionario formulato dalla Conferenza episcopale del Congo (CENCO). Tuttavia, la sensibilizzazione non è stata efficace, poiché molti non hanno partecipato o hanno mostrato poco interesse.

Come vivono i giovani?
Qui, la maggior parte delle famiglie sono numerose; in media sono formate da cinque persone. Nella nostra parrocchia, che è urbano-rurale, non tutti i figli sono degli stessi genitori. Ci sono molti casi di esodo rurale. I giovani possono far parte della stessa famiglia senza avere gli stessi privilegi. Pochi tra loro frequentano le scuole medie o superiori. Solo i figli “legittimi” hanno il privilegio di studiare. Gli altri godono solo di un alloggio modesto e lottano, bene o male, per il loro avvenire, spesso incerto (come piccoli venditori ambulanti) a causa della disoccupazione crescente.

Per quanto riguarda l’appartenenza religiosa?
I nostri giovani sono cattolici (75%) e protestanti (20%). Molti non battezzati sono grandi sostenitori del cattolicesimo. Dal punto di vista religioso, una certa paura si fa sentire a causa dell’aumento delle sette, che “mietono le prime vittime” tra i giovani.

Che speranze hanno i giovani?
Desiderano una società responsabile e giusta, che promuova la vita, i diritti umani, un diverso ordine sociale, contro ogni ingiustizia. Infatti, ci sono state stragi intempestive, senza inchieste e indagini. Sperano che sia garantita a tutti un’occupazione, anche minima, che permetta di vivere con dignità. I genitori si privano di tutto per sostenere gli studi dei loro figli, anche a causa dall’irresponsabilità del governo.

Le loro paure?
Il degrado della vita a tutti i livelli. La politica è portata avanti dai “dinosauri” che cercano solo il proprio interesse. Coloro che dovrebbero proteggerli non hanno alcun spirito di sacrificio. La polizia e i militari sono come ladri “a mano armata”. I giovani si chiedono: da dove ci verrà l’aiuto? Sono poveri e si sentono abbandonati, senza diritti e senza futuro. L’ingiustizia sociale: la disoccupazione è così alta, che gli impresari assumono solo i membri della propria famiglia. I concorsi sono fittizi, pura apparenza. I criminali, pur avendo ucciso qualcuno, sono rilasciati dopo poco tempo, perché corrompono il potere.



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