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La nuova missione in Bangladesh

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Carissimi amici di “Missionari Saveriani”, come forse già sapete, sono rientrato in Bangladesh il 12 gennaio. Il periodo trascorso in Italia è stata un’occasione per partecipare al primo Festival della missione che si è tenuto a Brescia, visitare alcune comunità e offrire la testimonianza in alcune licei (M.S. Severino e Agropoli).

Ringrazio il Signore anche di aver incontrato tanti giovani in diverse realtà parrocchiali che con semplicità mostrano il loro impegno missionario. Sono stato contento anche di aver collaborato con p. Pandri nei campi estivi. Ho avuto l’occasione, in diversi momenti, di incontrare anche il gruppo dei laici saveriani di Salerno. Infine, ho dato una mano anche al servizio dei “senza fissa dimora”, attivo da ben 9 anni. È interessante vedere come molti giovani si stiano lasciando coinvolgere da questa realtà, offrendo la loro presenza all’accoglienza e ai turni di notte. Sono stati mesi impegnativi e interessanti, anche se nel percorso ho dovuto salutare il mio papà (19 settembre), il mio parroco Don Andrea Vece (un mese dopo) e il nostro beneamato Lucio (ai primi di gennaio).
Ringrazio la comunità saveriana di Salerno, il rettore p. Mario Gallia, che mi hanno accolto come un fratello, e la mia comunità parrocchiale “Gesù Redentore”, che nella figura di don Ciro, mi ha spalancato le porte, mostrando vicinanza e solidarietà. Un ringraziamento anche a tutti gli amici presbiteri di Salerno e al vescovo Luigi Moretti che hanno rivolto uno sguardo particolare alla missione del Bangladesh.

Nel frattempo, ho lasciato Dhaka, dove per tre anni e mezzo sono stato rettore della Casa di accoglienza saveriana, per trasferirmi a Noluakuri (diocesi di Myimensingh) in una nuova realtà. Non siamo ancora parrocchia, facciamo riferimento alla cattedrale di Myimensingh, ma di fatto l’impegno è simile. L’accoglienza della gente è stata calorosa; tante persone mi hanno assicurato piena collaborazione. La zona è prettamente abitata da tribali (Mandi), anche se negli ultimi anni sono arrivati molti giovani e famiglie che si trasferiscono qui per lavorare nelle fabbriche tessili. La presenza operaia sarà una sfida per la missione di Noluakuri, con una forte presenza di cristiani che andranno seguiti nei prossimi anni.



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